Nei giorni scorsi una leggera nevicata ha imbiancato la sommità del Subasio, il monte alle spalle di Assisi, con annessi ‘disagi’ e scarso rispetto per l’ambiente, come denuncia Mario Bellini.
“C’era da aspettarselo – l’incipit della lettera – Ai primi timidi fiocchi di neve caduti sui prati del Subasio ecco arrivare le consuete orde barbariche di drivers, piloti, motociclisti, quod, suv e chi più ne ha più ne metta a scorrazzare impunemente sul delicato manto erboso del nostro monte. Ad aggravare la situazione la presenza costante di equini, bovini, cinghiali e umani nelle attività più insolite. Alla faccia del Parco Regionale che avrebbe dovuto salvaguardare e conservare la flora e la fauna autoctona! Qualcuno di voi – si chiede Bellini – ha più visto una piantina di giunchiglia sbocciare sui declivi del Subasio? L’essenza che fino a qualche decennio fa tappezzava e profumava i prati in fiore all’inizio della primavera?”
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“Se a queste considerazioni – scrive ancora Bellini – aggiungiamo anche il credito che il Subasio ha acquisito durante i secoli di luogo sacro; così si legge nella presentazione ufficiale della Regione dell’Umbria: “Il Subasio, sin dal X sec. A.C., ha assunto carattere di sacralità e misticismo per le popolazioni umbre e questi elementi di spiritualità si sono rafforzati e caratterizzati con San Francesco e le presenze del suo ordine monastico.”, si capisce verso quale baratro ci stiamo incamminando. Cosa si aspetta a transennare i prati, almeno nella zona degli Stazzi come era fino a pochi anni or sono? Per quale motivo furono tolte le recinzioni che proteggevano questo luogo da tali attacchi incivili? A chi spetta il controllo di queste aree? Comune? Provincia? Regione?, Ente parco? Ai politici di turno – conclude Bellini – dico di non interessarsi al Subasio solo in termini turistici o propagandistici e agli altri, di non sbandierare la sacralità del monte a fasi alterne; ci sono tante cartacce e lattine da raccogliere sul Monte Sacro!”
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