L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso oggi l’interrogazione a risposta immediata del consigliere Michele Bettarelli (Pd) relativa ai “mancati versamenti delle quote spettanti al Comune di Perugia alla Sase spa”. Ma la presidente della Regione Donatella Tesei ne ha ‘approfittato’ per “infilzare” la sindaca di Assisi Stefania Proietti, invitando il Comune a vendere le quote dell’aeroporto dell’Umbria se non vuole pagare il dovuto. Con annessa controreplica dell’amministrazione assisana.
Illustrando l’atto ispettivo, Bettarelli ha evidenziato la necessità di chiarire “se la Giunta regionale è a conoscenza del fatto che oltre ad Assisi anche il Comune di Perugia non ha ottemperato alle presunte obbligazioni di versamento alla Sase e per quale motivo abbia sollecitato il Comune di Assisi e non quello di Perugia. Se è a conoscenza del fatto che il mancato versamento da parte dei comuni sia dovuto ad una questione di legittimità contabile della tipologia del versamento richiesto e quale sia la valutazione della Regione circa la questione. Se non ritiene che il piano Industriale di Sase sia, alla luce degli atti, carente di legittimità e quindi doveroso di sostanziale modifica. Come pensa infine di completare gli investimenti programmati alla luce dell’impossibilità dei versamenti da parte dei Comuni soci”.
Per Bettarelli, “L’aeroporto dell’Umbhria costituisce una delle infrastrutture più importanti nel settore dei trasporti dell’Umbria. La sua attività ha notevolmente potenziato la capacità recettiva, in particolare, del turismo diretto alla città di Perugia, in ragione della comodità del mezzo aereo per raggiungere il capoluogo umbro. Pur essendo socio della Sase, la società che gestisce l’aeroporto stesso, il Comune di Perugia ha espresso parere contrario al piano industriale 2022-2024 ed inoltre, come riportato da numerosi articoli di stampa, il Comune stesso avrebbe omesso di versare la propria quota di finanziamento della Sase, pari a 250 mila euro all’anno. La questione dei versamenti da parte dei soci e le relative inadempienze sono state oggetto di diversi atti di sindacato ispettivo da parte di consiglieri regionali di maggioranza. La presidente Tesei, rispondendo ad un’interrogazione del capogruppo leghista Pastorelli a novembre 2022, ha evidenziato che il contributo del Comune di Assisi era determinante ed andava versato ‘perché la realizzazione degli investimenti programmati dipendeva dal versamento della quota’. La delibera della Corte dei Conti n.70/2023 chiarisce, in merito proprio alla partecipazione del Comune di Assisi in qualità di socio, che ‘per Sase al termine del 31 dicembre 2024, in caso di mancato raggiungimento dei risultati conseguenti alle azioni di razionalizzazione della società, il Comune dovrà valutare gli altri termini di intervento previsti dall’articolo 20, comma 1, tenuto conto del divieto dei trasferimenti straordinari non finalizzati a un piano di risanamento’. La relazione della società di revisione indipendente EY spa del 3 maggio 2023 sul prospetto dei saldi a credito e debito tra Sase e Comune di Assisi al 31 dicembre 2022 si attesta a zero, affermazione che pare dare per assodata la valutazione giurisprudenziale della Corte dei Conti”.
La presidente Donatella Tesei ha risposto che: “se noi pensiamo, come domandato nell’interrogazione, di dover rivedere i piani industriali di Sase sullo sviluppo dell’aeroporto dell’Umbria significa che abbiamo visioni completamente opposte in merito allo sviluppo economico della Regione. Il bilancio 2020 registrò una perdita di 1 milione 600mila euro dopo anni di gestione non performante, considerando successivamente anche il terribile anno ‘covid’ e Sase era sul punto di portare i libri in tribunale e far cessare quindi l’operatività di un sistema di trasporto essenziale per la nostra regione, perché rappresenta un formidabile generatore di turismo, business e quindi pil. Fu soltanto il coraggio della Regione e di questa Giunta, che, grazie ad un intervento di Sviluppumbria, ricapitalizzò per il cento per cento delle quote, salvando l’aeroporto attraverso un piano di risanamento, rilancio e sviluppo, il tutto condiviso con i soci. L’obiettivo era far diventare l’aeroporto quello che è oggi: obiettivo 500 mila passeggeri, un bilancio stabilmente in pareggio e una solida situazione finanziaria. Obiettivi addirittura raggiunti in anticipo rispetto ai tempi previsti”.
“Oggi – ha detto tesei -c’è una situazione finanziaria stabile con risultati mai raggiunti prima. Sviluppumbria, nel sottoscrivere il capitale per il 100 per cento delle quote nelle operazioni di salvataggio era disposta anche a rimanere unico azionista, pur auspicando il coinvolgimento della Camera di Commercio, dei Comuni di Assisi, Perugia e Bastia Umbra nella ricapitalizzazione e nel piano di sviluppo. In quella fase, la Camera di Commercio decise di diluire la quota fino al 10 per cento. Ricordo che gli aerei non volano se non si sostengono, questa è una assoluta verità soprattutto degli aeroporti con le dimensioni del nostro. Quindi furono i soci a decidere e sottoscrivere una ricapitalizzazione ed acquistare quote da Sviluppumbria, scelta che presupponeva oneri di sostegno. In quel momento ci fu anche chi dichiarò alla stampa di voler salire rispetto alla quota detenuta. Alla fine, oltre alla Camera di Commercio anche i Comuni di Perugia, Assisi, Bastia Umbra e Gubbio sottoscrissero il capitale. Ad oggi, la Regione, attraverso Sviluppumbria ha sostenuto l’aeroporto in tutte le annualità del piano, lo stesso ha fatto la Camera di Commercio ed il Comune di Bastia Umbra. Assisi e Perugia, invece, non hanno ancora versato le quote di competenza degli anni 2022-2023. Nonostante questo, la gestione della Sase è stata così efficace che, ad oggi, nonostante siano mancati 1,1 milioni di euro di contributo dei due Comuni, l’aeroporto dell’Umbria ha raggiunto gli obiettivi strategici e di volume passeggeri nella stabilità finanziaria. È ovvio che se i contributi in questione fossero arrivati avremmo potuto dar luogo a più collegamenti, alcuni strategici per l’Umbria”.
Tesei ha poi fatto il punto sulle differenze: “Rispetto ai due Comuni in questione, il sindaco di Perugia, Romizi ha sempre dichiarato di voler ottemperare all’impegno, prova ne è una recente comunicazione da parte dell’Assessore comunale delegato dove si dettaglia che: per il 2022 è stata stanziata la somma spettante di 315mila euro allocata tra i residui passivi e non spesa, per il 2023 di voler accantonare lo stesso importo in sede di rendiconto e di voler reperire e stanziare per il 2024 la stessa quota di spettanza. Mentre, ai soli fini del versamento, per tutti i tre anni il Comune di Perugia vuole terminare alcuni approfondimenti tecnici in corso. Questo lo definisco un atteggiamento costruttivo. Per quanto attiene invece il Comune di Assisi – la stoccata alla prima cittadina – ho ricevuto una lettera dal Sindaco Proietti secondo la quale non sono mai state accantonate somme, senza dichiarare di volerlo fare mettendo in dubbio il fatto di dover erogare la contribuzione all’aeroporto dell’Umbria, non sostenendo così di fatto lo stesso aeroporto di cui il Comune di Assisi è socio, che di San Francesco porta il nome, la cui stazione ferroviaria è collegata stabilmente per ogni rotta di navetta Air link, pagata dalla Regione e che beneficia principalmente in termini di flussi turistici e di tassa di soggiorno. Questa è la differenza tra i due Comuni risultante per tabulas”.
“Pareri tecnici legali raccolti hanno unanimemente considerato il contributo dei Comuni di Assisi e Perugia da versare. La Regione è disponibile ad andare fino in fondo e con tutti mezzi disponibili per non privare questa strategica struttura regionale del supporto dovuto da tutti i soci. Rispetto al Comune di Assisi – ancora la ‘graffiata’ di Tesei – se non ritiene di sostenere l’aeroporto potrebbe anche vendere le quote visto che Sviluppumbria sarebbe ben contenta di riacquistarle ed aumentare ulteriormente la quota di partecipazione che possa consentirci di sviluppare l’infrastruttura e quindi l’aeroporto. Oggi siamo assolutamente certi che questo nostro aeroporto non può assolutamente fermarsi e noi, convintamente, continueremo ad intervenire su questa infrastruttura, strategica per la nostra regione”. Nella replica, Bettarelli ha detto di aver accolto positivamente “la completezza e l’esaustività della presidente nel fornire dati. Io non ho mai fatto valutazioni in merito alla bontà della strategicità e alla validità del piano, chiedo invece come pensate di svilupparlo a seguito del fatto che due soci importanti come i Comuni di Perugia ed Assisi non versano le quote, facendo mancare mezzo milione di euro all’anno per l’attività dell’aeroporto. Rispetto al mancato pagamento delle quote dei due Comuni voglio sottolineare che le amministrazioni parlano per atti e non per lettere di intenti. Ad oggi il Comune di Perugia, come quello di Assisi non hanno versato un centesimo. E mi piace anche evidenziare che il Comune di Assisi, in una lettera alla Sase ha spiegato i motivi per cui è in una impossibilità tecnica, anche a seguito del parere della Corte dei Conti, di versare. Quindi, pur condividendo in pieno le sue premesse e quindi l’importanza di sostenere il piano industriale, dobbiamo però metterci tutti nelle condizioni di sostenere il piano. In conclusione: dati alla mano, il Comune di Perugia, come quello di Assisi non hanno versato le annualità dovute”.
E mentre per il consigliere Pastorelli “Il Pd pensa di fare campagna elettorale contro l’aeroporto dell’Umbria, ma resta a terra”, a 24 ore di distanza arriva la replica del sindaco Proietti che riprende quanto già detto più volte. “Sull’aeroporto – la premessa – continua la speculazione politica e non si vuole accettare la realtà dei fatti. Continuiamo ad assistere alla scena in cui la Regione si scaglia contro il Comune di Assisi con ricostruzioni parziali e distinguendo la posizione dei vari Comuni che sono, invece, soci con stessi diritti e doveri proporzionali alle quote detenute. Per l’ennesima volta ribadiamo la posizione che è uguale a quella del Comune di Perugia, nonostante si tentino ridicole giustificazioni verso una parte politica (quella di centrodestra) come parlare di ‘intenti politici’ quando si tratterebbe di versare risorse pubbliche. È ben noto ormai a tutti che le risorse pubbliche dei Comuni possono essere impiegate se è solo se, oltre all’intento dei politici, vi è la legittimità contabile e formale sancita dagli organi dirigenziali e di controllo. La politica e gli atti non si fanno con le promesse, questo dovrebbe essere chiaro a tutti, a maggior ragione a chi governa la cosa pubblica”.
“Innanzi tutto come amministrazione comunale abbiamo sempre mostrato apprezzamento e gratitudine per la crescita importante dell’aeroporto dell’Umbria e riconosciamo in ogni sede pubblica il grande lavoro portato avanti dal cda precedente e dal cda attuale della società Sase. Il Comune di Assisi non ha alcuna intenzione di cedere le proprie quote avendo contribuito con risorse proprie a risanare il bilancio quando lo stesso era in perdita (operazione questa consentita a livello contabile!). Come volontà politica il Comune di Assisi ha confermato in atti il proprio sostegno al piano di crescita dell’aeroporto votando positivamente, mentre giova ricordare che il Comune di Perugia votò contrariamente al piano di sviluppo dell’aeroporto (il verbale dell’assemblea è un atto pubblico). Sulla reiterata richiesta del contributo “in conto gestione” per il piano industriale l’amministrazione comunale riconferma le forti perplessità di natura tecnica e contabile. A proposito del sostegno all’aeroporto, in coerenza con i propri indirizzi politici, il sindaco Stefania Proietti ha chiesto sin dallo scorso dicembre un incontro al presidente della Sase Antonello Marcucci, tenutosi lo scorso mese, per valutare ‘rapporti di collaborazione anche a titolo oneroso che possano rientrare tra quelli legittimi per i comuni, quali ad esempio l’esposizione di immagini promozionali di Assisi presso lo scalo'”.
A proposito del presunto debito che il Comune di Assisi avrebbe nei confronti della società Sase che gestisce l’aeroporto dell’Umbria, il presidente ha constatato che, ad oggi, non sussistono nei bilanci Sase poste inevase a carico del comune di Assisi, come del resto si può evincere dai bilanci (pubblici e pubblicati essendo la Sase una società partecipata da soci pubblici oltre che privati) e dalle relazione della società di revisione della Sase stessa. Comunque ripetiamo le stesse argomentazioni in base alle quali né il Comune di Assisi né il Comune di Perugia possono erogare in forma non legittima denari pubblici. La legittimità del contributo è in dubbio anche sulla scorta delle indicazioni che la Corte dei Conti ha fornito proprio al Comune di Assisi con la delibera del 6 settembre 2023. La Corte, richiamando la corrente giurisprudenza, in sostanza, limita fortemente il potere delle amministrazioni pubbliche, segnatamente nell’impegnare risorse economiche e nell’effettuare trasferimenti straordinari già per ripianare posizioni debitorie delle società partecipate. La Corte chiarisce che, in linea di principio, non è possibile approvvigionare finanziariamente le società partecipate, specie quelle che vengono da anni di bilanci chiusi con perdite, se non attraverso un piano specifico di risanamento. La Regione parla di un contributo “in conto gestione” a un piano non di risanamento bensì di sviluppo industriale, come definito nelle varie comunicazioni e attestato dal fatto che, per il 2022, l’utile netto per la Sase si è attestato a € 444.128,00 dopo i due anni precedenti di chiusure in perdita (ndr dovute anche ai due anni di crisi Covid)”.
“Più volte, in assemblea e con nostre richieste di chiarimenti – spiega il sindaco nella nota sull’aeroporto dell’Umbria – abbiamo eccepito sulla legittimità della forma del contributo richiesto, che apparirebbe non plausibile per l’ente pubblico in forma di partecipazione non a piani di risanamento bensì a piani di sviluppo industriali sui quali, peraltro, il socio pubblico di minoranza non può incidere né esercitare alcun atto di controllo gestionale. Il contributo in conto gestione sembra da escludersi relativamente a soci di natura pubblica apparendo in palese contrasto con la disciplina normativa attuale e con la interpretazione che la stessa giurisprudenza fornisce. Siamo in linea con le giuste osservazioni fatte dai tecnici e dirigenti del Comune di Perugia, come del resto sottolineato nella risposta della Regione all’interrogazione del consigliere Bettarelli. Nondimeno giova ricordare che, in termini di contributo al piano di risanamento, il Comune di Assisi ha già versato alla società Sase una quota pari a euro 76.879,15 al fine di contribuire al ripiano delle perdite, alla ricostituzione del capitale sociale e all’aumento delle proprie quote di capitale sociale allorquando la società ha visto l’uscita e/o la riduzione di importanti soci. Il Comune non può – ottemperando allo statuto vigente della Sase – nemmeno esprimere propri componenti all’interno del cda, perdendo quindi ogni possibilità di indirizzo e controllo nell’ambito della gestione del “piano industriale”. Invero inoltre nella relazione della società di revisione indipendente EY SpA del 03.05.2023 sul “Prospetto dei saldi a credito e a debito della Sase S.p.A. nei confronti del Comune di Assisi al 31/12/2022” relativo ai crediti e debiti reciproci tra l’ente Comune di Assisi e la società partecipata Sase spa la stessa società di revisione attesta che sono pari a zero gli importi sia dei crediti che dei debiti tra Sase spa e Comune di Assisi con competenza al 31 dicembre 2022”.
A queste perplessità si aggiungono quelle relative alla disciplina dei cosiddetti aiuti di Stato e al loro divieto. Non è intenzione del Comune di Assisi rallentare l’apprezzato sviluppo dell’aeroporto dell’Umbria, anzi come ribadito al presidente Marcucci nel proficuo incontro avuto, Assisi vuole contribuire promuovendo la propria immagine e rafforzando le attività cosiddette ‘non aviation’ oppure contribuendo a rotte per il turismo religioso ma certamente l’impegno economico di risorse pubbliche comunali deve essere sempre vagliato, al fine di valutarne la piena legittimità. È comprensibile il grande nervosismo della presidente della Regione, lei sì impegnata in campagna elettorale, ma ci permettiamo di consigliarle di non mortificare continuamente la Città di Assisi ma di concentrare la sua azione amministrativa sulle tante importanti questioni di sua competenza che riguardano la vita di tutti i cittadini come la sanità”.
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