“Spiace constatare come da parte di un candidato sindaco, si entri a gamba tesa sul Calendimaggio, sulla persona giuridica Ente Calendimaggio, e sulle Parti esercitando da chi è schierato in una competizione politica pesanti ingerenze sulle scelte autonome e liberamente determinate delle Parti e dell’Ente. La festa, come la città, deve essere conosciuta per essere oggetto di considerazioni meditate e in questo senso basta ricordare l’articolo 17 dello statuto dell’Ente Calendimaggio che così dispone: ‘Il Magistrato Presidente del Consiglio direttivo dell’Ente è nominato dal Sindaco del Comune di Assisi sulla base di designazione congiunta dei Priori delle due Parti resa in forma scritta’”. È la replica di Stefania Proietti al candidato di centrodestra e liste civiche Marco Cosimetti, che ieri aveva invitato la politica a evitare “nocive ingerenze” sulla Festa.
“È dunque evidente la scelta statutaria che, affermando la suprema sovranità delle Parti sulla festa e sull’Ente Calendimaggio, consegna in mano ai Priori la facoltà di scegliere il soggetto che ritengono idoneo a svolgere il ruolo di Magistrato, con il Sindaco che svolge una mera funzione esecutiva rispetto alla scelta delle Parti. Sempre in base a previsto dallo statuto al medesimo articolo 17 nel caso di perdurante disaccordo delle parti per cui si attiva una procedura di nomina del Sindaco sulla base di una terna di nomi forniti dai Priori delle Parti. Solo qualora ciò non avvenga – ricorda Proietti – in ‘extrema ratio’ si prevede la scelta autonoma del Sindaco di Assisi da esercitarsi quindi a fini di garanzia di ultima istanza rispetto al governo dell’Ente che, come tutte le partecipate dagli enti locali, è oggetto di normative e procedure a garanzia e tutela degli interessi pubblici sottesi anche rispetto alla natura di soggetto con personalità giuridica autonoma”.
“Da ultimo occorre ricordare – aggiunge Stefania Proietti – come la durata del mandato dei componenti l’Ente sia connessa – sempre a norma dell’articolo 17 dello statuto – a quella dei Consigli di Parte per garantire la rappresentatività nella scelta della figura del Presidente, e dei componenti nominati dalle Parti stesse, gli organi dell’ente scadono con il mandato dei Consigli di Parte non prevedendo lo Statuto alcun tipo di ultrattività sempre a garanzia della libertà di determinazione delle Parti e dei partaioli che sono l’anima pulsante della festa e della città. Ben altro si aspetta la città in termini di idee sulla valorizzazione e fruizione del Calendimaggio e non certo ingerenze nelle scelte delle Parti, disquisizioni sulle sedi dell’Ente cui il Comune da decenni mette a disposizione immobili o generiche dichiarazioni su temi così delicati”.
“Oggi il tema centrale oggi su cui si interrogano i partaioli, le Parti e chi ha a cuore il Calendimaggio è quello del futuro della festa e della complessità della prossima edizione dopo che per ben due anni la pandemia ne ha impedito la celebrazione. Questa è la grande sfida che attende le Parti, l’Ente e il Comune di Assisi, e su questo il nostro impegno è stato ed è forte e chiaro”, conclude la nota-.
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