Dopo la sconfitta di Perugia nella finale a Capitale Europea della cultura 2019, il Ministero dei Beni Culturali ha dato alle Città finaliste nella candidatura a Capitali Europee della Cultura 2019, che sono diventate capitali italiane della cultura per il 2015, le risorse per poter realizzare i relativi progetti. Nel caso umbro i soldi sono andati a Perugia ma il capogruppo del Partito Democratico di Assisi Federico Masciolini chiede di conoscere quali siano le azioni che l’amministrazione comunale intende mettere in campo per restituire ad Assisi il ruolo ed i benefici che merita all’interno di questa vicenda, augurandosi che che l’amministrazione comunale di Perugia, “con generosità e lealtà”, attivi un canale istituzionale con l’amministrazione comunale di Assisi per dare una soluzione giusta ed adeguata al rapporto da sempre lega le Città. Immediata la replica dell’assessore Eugenio Guarducci: “Un tema che colpevolmente non è stato affrontato in precedenza e del quale me ne sto occupando da Luglio subito dopo il mio insediamento. Ovviamente non solo con un Tweet….”, scrive nel gruppo Sei di Assisi Se…, riportando lo screenshot di un suo tweet di luglio.
Nella sua interpellanza, tra l’altro, Masciolini ricorda come nel 2008 con propria deliberazione il consiglio comunale di Assisi manifestò la volontà di candidare la Città a Capitale europea della cultura 2019 e come tempo dopo anche Perugia palesò questa intenzione: alla finesi decise per una candidatura comune, la Perugia Assisi 2019. Per il perseguimento della vittoria nella finale per Capitale europea della cultura 2019 le 2 città insieme alla Regione Umbria dettero vita anche alla Fondazione Perugia Assisi 2019 che ha costituito nei mesi seguenti il braccio operativo della candidatura.
Successivamente venne alla luce l’impossibilità di candidare due città e nacque così “Perugia 2019, con i luoghi di Francesco di Assisi e dell’Umbria, Capitale Europea della Cultura”, “con la consapevolezza – scrive Masciolini – del valore che Assisi apportava all’interno del relativo progetto e del conseguente ruolo che le sarebbe spettato in caso di vittoria, così come emerge dai carteggi tra i sindaci delle 2 Città e il Presidente della Fondazione Bruno Bracalente”. Il titolo di Capitale europea della cultura 2019 è andato alla fine alla Città di Matera, ma il Ministero per i beni culturali ha fatto le Città finaliste a Capitale Europea della cultura capitali italiane della cultura per il 2015, assegnando a esse le risorse per poter realizzare i relativi progetti.
“Invece che proseguire in un rapporto di sinergia con la Città di Assisi secondo un principio di leale collaborazione e assegnare il compito di gestire tali risorse alla Fondazione Perugia Assisi 2019 (nonostante il Presidente Bracalente avesse dato piena disponibilità in tal senso) come sarebbe accaduto in caso di successo della candidatura – scrive il capogruppo del Pd di Assisi – il Comune di Perugia ha deciso di gestirle in autonomia senza tenere in minima considerazione l’apporto che Assisi ha dato all’interno di questa operazione. Si è trattato finora di una brutta pagina nel rapporto tra 2 importanti Città dell’Umbria dalla collaborazione tra le quali potrebbero venire idee e progetti in grado di apportare benefici alle proprie comunità ed all’intero territorio regionale”.
1 milione € da @MiBACT x candidatura PG/Assisi Capitale Eu Cultura 2019@Comuneperugia:qualche € x @cittadiassisi ? pic.twitter.com/6Q4CLD3hY6
— Eugenio Guarducci (@Vadodifritto) July 23, 2016
© Riproduzione riservata

