Fabrizio Leggio critica il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino, dopo la presentazione del documento Assisi nel terzo millennio stilato dal vicariato alla cultura “nel quale – sostiene il consigliere del Movimento 5 Stelle si dettano le linee guida per l’amministrazione della città in materia di cultura, turismo, ambiente, spiritualità e chi più ne ha più ne metta”.
“L’ennesima irritante ingerenza – scrive Fabrizio Leggio – di colui che dovrebbe occuparsi delle anime ma non può fare a meno di indicare la strada alle amministrazioni della città, che sempre meno riescono a far sopravvivere la loro natura laica. Nel documento si fa continuo riferimento allo Spirito di Assisi, a Francesco e Chiara e ci si raccomanda pertanto che tutto tenga conto di questo e che nulla che si discosti dal tema abbia a trovare spazio”.
“Monsignor Sorrentino – scrive Fabrizio Leggio rivolgendosi direttamente al vescovo – che le piaccia o meno, Assisi mantiene ancora una sua anima laica, nobile e antichissima, che prescinde da Francesco e Chiara e dallo Spirito di Assisi, e gli Assisani ci tengono molto che venga comunque presa in considerazione. Sappiamo tutti molto bene che il sogno dei porporati è di comprarsi tutta la città in modo da poterla gestire interamente come fosse un convento ma questa cosa non è ancora avvenuta e gli Assisani sperano che non avvenga mai”.
“Tutti noi – aggiunge Fabrizio Leggio – siamo orgogliosi dello spirito che ha reso Assisi famosa nel mondo e siamo innamorati di Francesco ma non per questo siamo disposti a rinunciare al nostro diritto di vivere la città anche in maniera alternativa. Queste continue ingerenze a mezzo stampa (come quella in campagna elettorale con tanto di volantino distribuito fuori dalle chiese al termine della messa ) che si incontrano con amministrazioni sempre a capo chino pronte a ricevere la benedizione, sono a nostro avviso motivo di allontanamento della gente dalla Chiesa. Così come i privilegi e il doppiopesismo che le amministrazioni e la burocrazia riservano al Clero: dalle autorizzazioni paesaggistiche spudorate in contesti di assoluta tutela ai permessi in deroga all’indomani delle ordinanze sul traffico. Invece di una scuola politica della diocesi che ammaestri gli amministratori alla dottrina sociale della Chiesa – conclude Fabrizio Leggio – ci vorrebbe una scuola Francescana per Minori che riesca a spiegarci come si può conciliare il Francescanesimo con l’attività imprenditoriale milionaria. Per quanto soli, isolati e senza potere, il M5S ad Assisi intende dar voce all’anima laica della città e, pur rischiando di apparire anticlericale, denuncerà doppiopesismi o accondiscendenze di convenienza dell’amministrazione”.
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