(Stefano Berti, Flavia Pagliochini) La prima parte delle Celebrazioni di San Francesco 2019 si chiude con i discorsi dalla Loggia, e Giuseppe Conte non dimentica i terremotati. “Ho girato molto in questi territori martoriati dal terremoto, sono consapevole che dobbiamo affrontare una ricostruzione maggiore di quella preventivata. Purtroppo bisogna riconoscere che l’opera di ricostruzione dopo il terremoto procede con intollerabile lentezza: dobbiamo imprimere una svolta decisiva. Dobbiamo affrontare un rischio maggiore, cioè che questi territori, anche dopo il recupero, vengano abbandonati per sempre, non abbiano più una comunità per abitarli. Per questo la ricostruzione deve andare avanti senza altri indugi”. (Continua dopo il video)
Nel suo discorso, a metà ambientalista, a metà ‘pacifista’, con un tocco da libro cuore e uno da libro dei sogni e al 100% di omaggio a San Francesco, Giuseppe Conte ha ricordato “l’importanza della tutela dell’ambiente. Come governo vogliamo un paese più giusto e solidale. Dobbiamo realizzare un paese più giusto in cui ci siano asili nido gratuiti e si dia un senso ai principi di dignità della Costituzione, un Paese più giusto in cui i contribuenti onesti paghino di meno anche grazie ai proventi della lotta alla evasione fiscale. Un Paese in cui non si tagliano risorse nella scuola e nella sanità ma si cerca di potenziarle. Lavoriamo in silenzio per produrre un cambiamento che deve fare rumore. Un Paese in cui gli invisibili diventino visibili. Non è la povertà a bussare alle porte del governo, ma sono le istituzioni che devono intercettare i bisogni dei cittadini e contrastare sul campo la povertà assoluta. L’anno scorso abbiamo varato il reddito di cittadinanza. Faremo ancora di più, affiancandoci l’Inps, abbiamo elaborato un progetto: andremo in sei città dove ci sono 50mila persone senza tetto che non usufruiscono del reddito di cittadinanza pur avendone diritto. Sono persone invisibili, le vogliamo rendere visibili”. (Continua dopo il video)
“Le nostre porte sono aperte al coraggio e chiuse alla rassegnazione”, ha detto ancora Giuseppe Conte, anticipando i temi sui quali sta lavorando con il governo: “La tutela dell’ambiante è primaria, un impegno preso da questo governo in maniera forte. Importanti i temi della disabilità, dobbiamo rendere la qualità della vita dei nostri figli migliore della nostra. Lotta all’evasione per realizzare importanti progetti. Asili nido, qualità della vita, questo è importante. Andremo oltre il reddito di cittadinanza, ho una forte consapevolezza nel parlare oggi da questa città e da questa regione, troppe volte turbata da tristi eventi”.
Infine l’omaggio ad Assisi: “Una culla di spiritualità e arte. Una città incomparabile nel mondo: per la conversione del giovane Francesco, e perché Assisi dopo l’incontro del 1986 voluto da Giovanni Paolo II è città simbolo di pace, una pace universale. La pace non è un’espressione vuota e retorica, ma è un messaggio rivoluzionario, come quello di San Francesco, sottende una specifica modalità di azione. Quello che prometto, dal mio cuore, è di essere umile, ma autentico strumento di pace. Nella mia azione di governo, e in quella quotidiana, farò di tutto per contribuire a diffondere questa cultura che relega via il gesto violento, che non assicura mai la composizione di un conflitto”.
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