(Fla.Pag., Ste.Ber.) Ha concluso la sua omelia per le celebrazioni della Festa di San Francesco 2019 ad Assisi con un invito a trovare la “mitezza e quindi dolcezza chiediamo per ciascuno di noi, e per tutti nel nostro Paese, invocando la protezione di San Francesco” il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo metropolita di Firenze e presidente della Conferenza Episcopale Toscana nella sua omelia a San Francesco. Prima, a riaccendere la lampada che arde sulla Tomba del Santo Poverello, era stato il sindaco di Firenze, Dario Nardella. “Con questo simbolico gesto esprimiamo l’ amore che tutti gli italiani hanno per Te – ha detto il primo cittadino durante il rito – vigila Francesco sul nostro popolo, veglia sulle sorti dell’ Italia, guarda con benevolenza la nostra Toscana, benedici i lavoratori, dona loro prosperità e pace”.
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“Con questo gesto – dice Betori citando il messaggio dei vescovi della Toscana per il pellegrinaggio alla tomba di San Francesco – ‘rinnovare il desiderio e la volontà di ispirarsi alla testimonianza lasciata a tutti noi dal Poverello. La sfida che ci attende, come Chiesa e come Paese, è fare dei poveri e della loro cura la misura dell’umano. E questo senza porre barriere,perché il problema non è chi sia il mio prossimo, perché io possa o debba curarmi di lui, ma di come io debba farmi prossimo a tutti, fino al più lontano, al nemico”
C’è insomma la necessità di ripartire dagli ultimi, “e la conversione comunitaria e il cambiamento sociale sono legati al riconoscimento concreto di questa priorità. La fraternità evangelica è un messaggio di particolare attualità a fronte della frammentazione che caratterizza questo nostro tempo, dividendo popoli e gruppi sociali, famiglie e la stessa dimensione personale, Il legame comunitario – aggiunge però il presule – necessità che nessuno pretenda di asservire a sé il fratello, ma lo accolga con amore. Qui si innesta il richiamo alla minorità, al farsi piccolo, che Francesco ci insegna. Piccoli e minori, tutto il contrario delle pretese dell’uomo di oggi”.
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Ad assistere alla Festa di San Francesco 2019 ad Assisi una buona partecipazione di pellegrini toscani, dai due maxi-schermi allestiti sulle piazze della Basilica. Sulla Piazza Inferiore, anche l’Infiorata degli infioratori della Pro loco di Fucecchio, che nonostante il forte vento di ieri sera sono riusciti a completare un piccolo capolavoro sul tema Laudato Si’. Accanto al presidente del Consiglio Conte, il sindaco di Assisi Stefania Proietti; il sindaco di Perugia, Andrea Romizi; la presidente dell’ Assemblea legislativa dell’ Umbria, Donatella Porzi. Il ministro degli esteri, Luigi Di Maio arriverà nel pomeriggio per i vespri finali, ma alla messa sono presenti il legato pontificio per le Basiliche Papali di Assisi, cardinale Agostino Vallini, il governatore della Toscana, Enrico Rossi, cinquanta sindaci capitanati dal primo cittadino di Firenze e, tra dentro e fuori la chiesa, circa quattromila pellegrini. (Continua dopo la gallery)
Grande anche la partecipazione delle scuole: tra queste, i 700 bambini dell’Istituto Comprensivo Assisi 1 diretto da Tecla Bacci: accompagnati da 100 docenti, gli alunni della scuola d’infanzia, primaria e della scuola media sfileranno dietro lo striscione “Assisi… sui passi di Francesco”, come da nome del programma di educazione alla cittadinanza alla pace, alla fraternità e al dialogo al quale hanno partecipato durante l’anno. Accoglienza, dialogo, pace e rispetto sono i quattro cardini lungo cui si è sviluppato il progetto. Ogni plesso ha scelto una parola e da questo è stato realizzato un puzzle i cui pezzi saranno donati ai pellegrini che parteciperanno il 4 ottobre alle celebrazioni.
“Ma se occorre farsi piccoli e minori – dice Betori – è perché solo così si apre lo spazio per diventare destinatari del dono di Dio, della rivelazione della verità e della partecipazione alla sua misericordia”. Non è mancato un passaggio sugli ottocento anni dell’incontro tra Francesco e il Sultano: “La gioia del Vangelo è così prepotente in Francesco che vuole sia comunicata a tutti, che raggiunga anche i più lontani, come al tempo apparivano i saraceni. Di qui i ripetuti tentativi di raggiungerli, fin quando il suo desiderio si compie a Damietta nell’incontro con il Sultano al-Malik-al-Kamil”.
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Per l’arcivescovo “la testimonianza che Francesco offre è quella dell’offerta di sé”, una “forma di essere di fronte al mondo e all’odierno contesto multi-religioso e di pluralismo culturale” che deve oggi “connotare il servizio dell’evangelizzazione”, non un “venir meno della presenza della chiesa”, ma una “presenza più efficace”, sull’esempio di Francesco di Assisi che “con la sua opera ha edificato e fortificato la chiesa in tempi travagliati, ma l’opera sua e dei frati è stata un seme che ha fortificato e rinnovato la stessa convivenza degli uomini, dando u’anima alla trasformazione sociale delle città nell’Italia del tempo, orientandola in senso più umano”. In conclusione, “mitezza e quindi dolcezza chiediamo per ciascuno di noi, e per tutti nel nostro Paese, invocando la protezione di San Francesco”.
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A riaccendere la lampada votiva per la Festa di San Francesco 2019 ad Assisi, come accennato sopra, è stato il sindaco di Firenze, Nardella. La Toscana ha inoltre presentato i suoi doni, prodotti tipici toscani e un’offerta per i poveri. Il Comune di Firenze ha portato un’anfora di terracotta prodotta a mano e il Comune di Assisi un paramento liturgico in onore di Francesco. Nel corso dell’offertorio, tre pellegrini rappresentanti le diocesi toscane hanno portato la patena, il calice e la pisside. Il sindaco Nardella un’anfora per l’olio. Infine, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi un cesto con i prodotti tipici della Regione.
Ad aprire le celebrazioni per la Festa di San Francesco 2019 ad Assisi, il saluto del Custode, padre Mauro Gambetti, che ha accolto il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, il legato pontificio per le Basiliche Papali di Assisi, cardinale Agostino Vallini, il governatore della Toscana, Enrico Rossi, cinquanta sindaci capitanati dal primo cittadino di Firenze e quattromila pellegrini. La festa celebrerà non solo gli ottanta anni dell’elevazione del Santo a Patrono d’Italia insieme a Santa Caterina da Siena, ma anche il dialogo tra culture e fedi diverse. Nel pomeriggio, chiuderà le celebrazioni Luigi Di Maio, ministro degli Esteri. (Continua dopo il video)
“Il Signore vi dia pace! Siamo riuniti per celebrare il rendimento di grazie e per invocare grazia per l’Italia e il mondo intero. E ricordiamo con particolare affetto e devozione Papa Francesco, nel giorno onomastico”, il saluto del Custode, che ha ricordato la storia “antichissima e mirabile” della Toscana, “Un popolo che ha offerto un apporto enorme allo sviluppo umano, nella letteratura, nella tecnica, nell’arte: qui risplendono le testimonianze di Cimabue, Giotto, Simone Martini, Pietro Lorenzetti”. “In Toscana – ha ricordato tra l’altro Gambetti – è nato il primo Comune d’Italia, sono cominciate le prime forme di democrazia partecipativa e sono state costituite le prime associazioni di arti e mestieri. Nel corso dei secoli, essa è stata una sorta di laboratorio nel quale passione e appartenenza alla terra si sono mischiate ad una dialettica franca e arguta, divenuta capace di maturare in un garbato e democratico senso civico”.
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Nel suo saluto di apertura delle le celebrazioni per la Festa di San Francesco 2019 ad Assisi, Gambetti ha ricordato “l’umile e francescano Giorgio La Pira, che descriveva così il compito politico: ‘condurre la barca italiana che, nonostante anse terribili come quella della violenza e dell’aborto, deve nuovamente arrivare al porto della fraternità e della pace per la difesa delle nuove generazioni’. Attuale. Semplice. (…) In Italia e in Europa abbiamo nostalgia della cultura politica. Ma oggi non si può delegare il compito politico solo a qualcuno, per quanto possa essere illuminato; né lo si può consegnare a qualche arrogante faccendiere arrivista (troppi!). Ogni uomo è “politico” ed è chiamato all’impegno politico, “un impegno di umanità e di santità”. Fare politica è compito di ciascuno di noi, per far risorgere l’Italia, l’Europa. San Francesco – ha concluso Gambetti – interceda per il nostro popolo!”.
FOTO delle celebrazioni © Mauro Berti-Andrea Cova; le foto dei bambini in Piazza del Comune sono di Stefania Maltoni, per gentile concessione
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