“I medici? Non si trovano. Il punto nascita? Non dipende da noi. Adeguamento sismico della struttura? Non pervenuta risposta. La mancanza di personale al pronto soccorso? È una questione endemica, provvederemo. Lo smistamento dei pazienti che afferiscono alla struttura? È previsto dai protocolli perché quello di Assisi è un ospedale di base. In pochi minuti Coletto sconfessa clamorosamente l’atto votato lo scorso 11 maggio all’unanimità dall’Assemblea Legislativa sul potenziamento dell’Ospedale di Assisi che aveva visto lo stesso assessore assente durante la discussione e la votazione dell’atto”. Lo scrive Thomas De Luca, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle.
“A seguito dell’approvazione, lo scorso 11 maggio, della mozione che impegnava la giunta regionale a definire un progetto di valorizzazione e potenziamento dell’Ospedale di Assisi anche in considerazione del ruolo strategico che riveste e della rilevanza nazionale ed internazionale che porta in città un imponente numero di presenze turistiche annue – ricorda De Luca – abbiamo chiesto a mezzo di un’interrogazione con risposta immediata se ad oggi esista un vero progetto di rilancio, chiedendo di indicare cronoprogrammi e risorse con le quali far fronte alle problematiche più impellenti relative all’assunzione di personale sanitario in grado di garantire la continuità dei servizi, alla manutenzione necessaria alla struttura e all’adeguamento sismico, al potenziamento del Pronto soccorso, ad iniziative volte a garantire un servizio di Chirurgia generale a pieno regime e alla possibilità di ripristino del Punta Nascita in un nosocomio in cui in passato si raggiungevano picchi di 850 nascite annue”.
“L’assessore alla sanità dopo aver letto la classica nota degli uffici con l’elenco degli atti di ordinaria amministrazione effettuati non è stato in grado di illustrare alcun provvedimento per garantire un rilancio in chiave strategica dell’ospedale di Assisi. Nessuna concreta previsione di potenziamento, nessun cronoprogramma, nessuna nuova centralità. Garantita solo l’ordinaria amministrazione. Dopo il deserto creato intorno all’Aeroporto che ha comportato la fuga di tutti gli investitori dal capitale sociale di Sase, la giunta regionale sferra un altro colpo ferale ad una città che rappresenta uno dei più importanti simboli della nostra regione nel mondo”.
“Immaginiamo se uno dei milioni di turisti che dai prossimi giorni potrebbero tornare a visitare la Città Serafica abbia bisogno di essere curato. Si ritroverà in un ospedale in cui nel Pronto soccorso mancano i medici e dove i codici gialli e rossi dovranno essere trasferiti in altri nosocomi. In più parliamo di una struttura in cui manca l’adeguamento antisismico. Ma di tutto questo la cosa che ci lascia più perplessi è l’evidente mancanza di una chiara volontà politica da parte della giunta regionale per ridare lustro ad una struttura che avrebbe importanti potenzialità di sviluppo, anche in relazione alla mobilità attiva di pazienti provenienti da altre regioni in forza al flusso turistico che la città può vantare ogni anno, oltre ai 70.000 residenti del comprensorio di riferimento”.
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