Sostegno per l’inclusione attiva, dal 2 settembre è possibile, per le oltre 6.300 famiglie potenzialmente interessate, presentare domanda presso le amministrazioni comunali per poter accedere ai benefici previsti dal progetto Sia, che prevede sussidi da un minimo di 160 euro ad un massimo di 400 euro, erogabili tramite una “social card” per un periodo di 12 mesi. In Umbria, tra risorse nazionali e della Regione Umbria, per il sostegno per l’inclusione attiva saranno disponibili circa 54 milioni di euro per i prossimi tre anni, soldi per progetti che ne favoriscano l’avvicinamento al mondo del lavoro e della formazione.
Il sostegno per l’inclusione attiva è stato presentato nei giorni scorsi alla Domus Pacis alla presenza dell’assessore regionale al Welfare Luca Barberini: si tratta di una misura nazionale di contrasto alle povertà che prevede l’attivazione tramite Inps di sussidi da un minimo di 160 euro a un massimo di 400, per un periodo di 12 mesi, attraverso una “card” erogata da Poste Italiane. I destinatari del “Sia” sono famiglie con minori, donne in attesa di un figlio, e nuclei familiari con figli disabili, con un Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) pari o inferiore a 3mila euro. È prevista l’erogazione di un contributo economico, a fronte dell’adesione del nucleo familiare a un programma sociale e lavorativo, attraverso il quale il cittadino s’impegna a superare la condizione di disagio.
“Con le nuove linee di mandato e con il prossimo documento di programmazione del sostegno per l’inclusione attiva – dichiara il sindaco Proietti – finalmente anche ad Assisi, grazie alla ritrovata sinergia tra la nostra amministrazione comunale e l’istituzione regionale le famiglie in condizioni disagiate ed in difficoltà economica avranno maggiori possibilità di trovare soluzioni positive. I più deboli sono finalmente tornati al centro dell’azione politica. Nei prossimi mesi questa volontà si concretizzerà in azioni ben progettate che troveranno nel bilancio le dovute coperture finanziarie”.
Ma il Movimento 5 Stelle è critico: “Si tratta – spiega il consigliere Fabrizio Leggio – di una misura che interesserà l’intero territorio nazionale e non riguarda di certo la ritrovata sinergia tra l’amministrazione comunale assisana e l’istituzione regionale dichiarata dal sindaco Proietti. Il SIA non di certo merito o iniziativa del primo cttadino di Assisi che invece, nell’ambito di quelle che sono le sue competenze e possibilità, ha scelto di affrontare il problema della povertà con l’elargizione di un contributo una tantum compreso tra 300 e 500 euro.La povertà non è “una tantum”, non è un evento che si verifica sporadicamente, è una piaga sociale che va affrontata con interventi seri, strutturati e continuativi. L’iniziativa comunale risulta più una mancia per non ben precisati destinatari piuttosto che un piano di assistenza serio e concreto. Una riforma completa, tesa ad eliminare il senso di precarietà e di incertezza lavorativa, proviene invece dal disegno di legge sul Reddito di Cittadinanza, presentato dal Movimento 5 Stelle è finalizzato al sostegno di tutti i cittadini residenti nel territorio nazionale, con questa manovra sarà garantito il raggiungimento di un reddito minimo totale di 780 euro mensili (soglia di povertà stabilita dall’Istat) che possono garantire la dignità delle persone e favorire il dovuto riscatto sociale.
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