Il consiglio comunale ha approvato la Tari ridotta ad Assisi annunciata dalla giunta, ma il consigliere comunale Giorgio Bartolini chiede di più. La riduzione sarà del 14 per cento per tutte quelle utenze non domestiche che a causa dell’emergenza sanitaria sono state costrette a sospendere l’attività in applicazione dei provvedimenti governativi adottati durante il lockdown; nella stessa seduta l’assemblea municipale ha deciso di non aumentare la Tari per i cittadini. Bocciato per motivi contabili l’emendamento presentato dal capogruppo di FdI Moreno Fortini che aveva proposto lo sconto del 30 per cento. Sono stati così accolti gli orientamenti della giunta che nella delibera della settimana scorsa aveva stabilito di andare incontro alle esigenze della comunità già colpita dagli effetti della pandemia.
La Tari ridotta ad Assisi ha un costo, di 420 mila euro che sono stati recuperati dai fondi del bilancio comunale, costo che si va ad aggiungere quasi per la stessa cifra, circa 440 mila euro, per non aumentare la Tari ai cittadini che anche quest’anno non saranno costretti a pagare di più rispetto al 2019; quando già il Comune si era fatto carico della differenza di costi. Il dibattito in consiglio è stato lungo e articolato, l’opposizione ha criticato la percentuale del 14 per cento di riduzione della Tari, proponendo almeno il 30% perché le attività sono state chiuse per 4 mesi per cui il sostegno dell’amministrazione sarebbe dovuto essere corrispondente. Su questa posizione il capogruppo del M5S Fabrizio Leggio, il capogruppo di FdI Moreno Fortini, il capogruppo di Bartolini Sindaco Giorgio Bartolini, il capogruppo di Uniti per Assisi Antonio Lunghi e il consigliere Ivano Bocchini.
Il sindaco Stefania Proietti ha spiegato che “per motivi puramente contabili e non certo per volontà dell’amministrazione abbiamo optato per la riduzione del 14% sulla Tari, percentuale che è reale perché incide su tutta la tassa e non solo sulla parte variabile, e comunque garantisce l’equilibrio di bilancio. La crisi economica, una tempesta perfetta, colpisce le attività produttive legate al turismo e all’indotto, le famiglie ma anche le casse del Comune, di ogni Comune d’Italia, che non si trova più gran parte delle entrate extratributarie ed è ancora in attesa di trasferimenti statali significativi”. Con l’approvazione in consiglio comunale del “pacchetto” Tari, gli uffici procederanno all’invio degli avvisi di pagamento redatti in tre rate, la cui prima scadenza è fissata al 30 novembre prossimo, poi al 31 gennaio 2021 e al 15 marzo, con la facoltà di pagare in un’unica rata entro il 16 dicembre 2020. Inoltre lo sconto verrà applicato in modo diretto senza la necessità che gli utenti compilino apposita modulistica, questa scelta è stata adottata per ridurre il più possibile la burocrazia che già paralizza le imprese.
“La legge ha imposto ai comuni di ridurre la Tari per l’anno 2020 alle attività sottoposte a chiusura obbligatoria per il periodo del lockdown a causa del coronavirus. Ad Assisi verrà ridotta del 14%. Non è stato un grosso sforzo. D’altronde durante quel periodo le imprese non hanno prodotto rifiuti. È vero che il Comune di Assisi avrà meno entrate per IMU, Tari, Imposta di Soggiorno ed altre entrate extra tributarie, ma è altrettanto vero che verrà ricompensato da parte dello Stato con contributi per oltre 2 milioni di euro”, sostiene però l’ex sindaco di Assisi, Giorgio Bartolini.
Oltre alla Tari ridotta ad Assisi, dunque, ma il consigliere invita a pensare anche “ai danni provocati per gli obblighi di chiusura rilevanti per i lavoratori autonomi e per le quasi totalità delle attività, alcune delle quali non riapriranno più. Ciò significa più disoccupazione. Tante imprese e famiglie non ce la fanno più. La situazione per molti “non garantiti”, a differenza dei dipendenti pubblici o pensionati, è problematica. Vanno tagliati i contributi a pioggia concessi dal Comune per ragioni non sempre comprensibili e porre più attenzione alle tasse con riduzioni sostanziali di IMU e Tari alle imprese e alle famiglie. C’è da essere preoccupati. Siamo in recessione, il Pil si è ridotto di oltre 10 punti. Quindi in questo momento più che mai occorre sostenere l’economia anche con debiti (così come Keynes ci insegna)”.
Per Bartolini, in particolare, occorre: “Sostenere le famiglie tagliando le tasse, investire immediatamente le risorse che il comune ha a disposizione e snellire la burocrazia ai cittadini che vogliono investire nel campo edilizio. E qui c’è da dire che il Comune di Assisi è messo male, se è vero come è vero, che per ottenere un’autorizzazione edilizia occorrono mesi e mesi e non sempre a causa della Soprintendenza, ma per la lentezza con cui opera la struttura comunale. Ognuno si rimpalla le cause, ma credo che sia normale andarle a ricercare nella incapacità degli amministratori”.
(Scritto alle 11.30, con ulteriore aggiornamento delle 14.30)
© Riproduzione riservata