“Una rivoluzione sociale ed economica a partire da una città simbolo come Assisi. Sarebbe bello che questa diocesi fosse la prima in Italia ad attuare nuovi stili di vita”. Lo ha detto Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) nel corso del suo intervento durante la tavola rotonda sull’economia circolare svoltasi al Vescovado di Assisi al quale ha preso parte il professor Leonardo Becchetti docente di Economia politica all’Università di Roma Tor Vergata.
Nel suo intervento Giovannini ha fornito numeri e situazioni su istruzione e lavoro. “Sono oltre 2 milioni i giovani che non studiano e non lavorano”. Il professor Becchetti ha sottolineato invece la crescente diffusione di una nuova cultura economica che però non può affermarsi se viene dall’alto. “Qualsiasi cambiamento può esserci ma solo se viene dal basso. Pensate al seme di Francesco ha germogliato perché ci sono stati i francescani. Le società remunerative sono tali perché sono utili a qualcun altro. Di questi argomenti si parla e si ragiona attraverso anche tanti eventi. Però dobbiamo rendere contagiosi questi eventi che vanno messi in sinergia. Oggi più che mai per far passare queste buone pratiche bisogna puntare sulla comunicazione”.
L’incontro sull’economia circolare moderato da Francesca Di Maolo, direttore Scuola socio-politica diocesana “Giuseppe Toniolo” è stato aperto dal vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino che ha sottolineato la forza del gesto di Francesco, “un gesto che non è antieconomico, anzi è indicativo davvero di una economia di tutti e per tutti”. Il sindaco di Assisi Stefania Proietti ha ribadito l’impegno della città per la reale attuazione di un nuovo modello economico “inclusivo, che porta Assisi ad essere un faro per il mondo”. La tavola rotonda è continuata poi con il dialogo tra l’imam di Perugia Abdel Qader Moh’d, Gloria Mari, presidente Nocetum e Maria Angela Falà, presidente Fondazione Maitreya (Istituto di cultura buddista).
Ad aprire il secondo momento è stato don Tonio Dell’Olio che ha sottolineato come “Economy of Francesco” è in diretto collegamento con lo Spirito di Assisi perché non “c’è pace senza giustizia. Ecco perché diventa fondamentale il dialogo tra le diversi fedi religiose”. In mattinata quasi un centinaio di ragazzi hanno partecipato all’incontro sul tema “I care-We care. Nel tempo della rete” al quale ha preso parte Nadia Lambiase, Fondatrice della start-up a vocazione sociale Mercato Circolare.
Il programma della due giorni sull’economia circolare è continuato domenica 19 maggio con la celebrazione eucaristica delle 11 presieduta dal cardinale Peter Turkson, prefetto del dicastero per il servizio allo sviluppo umano integrale. “Oggi – ha detto il cardinale – riuscire a spogliarsi dalle logiche egemoniche, dalla bramosia del possedere, dalla profonda indifferenza, atteggiamenti purtroppo culturalmente condivisi e pertanto dominanti, sarebbe più che mai urgente. Il gran numero di poveri nel mondo – ha letto – ci testimoniano ancora la scandalosa ‘realtà di un mondo segnato dal considerevole divario tra lo sterminato numero di indigenti, spesso privi dello stretto necessario, e la minuscola porzione di possidenti, i quali detengono la massima parte della ricchezza e, in modo incontrastato, pretendono di determinare i destini dell’umanità’”.
Dopo aver ricordato il “gesto profetico” della spogliazione di Francesco il cardinale Turkson ha auspicato che “questa eucarestia possa donarci la forza per accogliere il comandamento dell’amore, del servizio vicendevole e come Francesco d’Assisi, spogliatosi di tutto ciò che era d’ostacolo, adoperarci all’edificazione di un mondo migliore, dove l’uomo e la natura possano ritrovare una profonda simbiosi, nello sviluppo di tutto l’uomo e di ogni uomo”. La celebrazione, a cui ha preso parte anche il sindaco di Assisi Stefania Proietti, è stata animata dal coro Cantori di Assisi, diretto dal maestro Gabriella Rossi. Prima della celebrazione il cardinale, accompagnato dal vescovo della diocesi monsignor Domenico Sorrentino, ha visitato la chiesa di Santa Maria Maggiore e il “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944” allestito da un anno all’interno del palazzo vescovile.
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