I cieli di Assisi sempre speciali, tanto più nei giorni di festa. Nella prima mattinata di ieri, prima con gli araldi con le chiarine che hanno intonato l’Inno di Assisi ai quattro punti cardinali e poi con il suono del Campanone delle Laudi e poi delle basiliche e delle altre chiese cittadine, è stata la giornata della Festa del voto Partecipazione in ‘tono minore’ ma non per questo meno sentita per la Festa del Voto 2020, istituita ad Assisi nel 1644, celebratasi anche quest’anno nonostante l’emergenza e le restrizioni dovute alla pandemia.
Erano presenti il sindaco Stefania Proietti e diversi cittadini, per mantenere intatta la tradizione che è stata insegnata di padre in figlio, credere ai miracoli e in Santa Chiara, quella fanciulla che tanto amava il suo convento e la sua città. L’Ordinanza di Istituzione ricorda la liberazione di Assisi, grazie al miracoloso intervento di Santa Chiara, dall’assedio dei Saraceni di Vitale d’Aversa nel settembre 1240 e nel giugno 1241. Ricorda inoltre che la città chiese la protezione di Santa Chiara anche per l’epidemia di peste del 1630. Pochi anni dopo la città di Assisi, con il provvedimento registrato nel Libro delle riformanze, volle solennizzare il ricordo dell’aiuto ricevuto anche per la liberazione dall’epidemia.
La Festa del Voto 2020, a causa delle normative per prevenire l’epidemia di Coronavirus, ha subìto variazioni nella ritualità, senza scalfire l’importanza che tale festa riveste per la città di Assisi e per i suoi abitanti. I cortei religioso e civile sono sostituiti da una unica processione che è recata, da San Rufino presso la Basilica di Santa di Chiara per omaggiare le Clarisse del Protomonastero che ne custodiscono le spoglie e il carisma. Il voto sarà sciolto comunque al Santuario di San Damiano, seppure in forma ristretta e privata, dalle autorità. Tutti i momenti hanno visto l’obbligo di una partecipazione ristretta con distanziamento e mascherine.
La Festa del 2020 è rivedibile sulle pagine ufficiali del Comune di Assisi e del sindaco Stefania Proietti. “All’uscita da questa emergenza sanitaria sentiamo il bisogno di ringraziare la nostra amata Santa Chiara per averci protetto e liberato ancora una volta, ora come allora, da una pandemia che avrebbe potuto essere ancora più devastante” ha affermato il Sindaco Stefania Proietti “Nei giorni bui della quarantena, nei vicoli e nelle piazze vuote, ci sembrava quasi di sentire risuonare le sue parole di allora: “Mio signore, proteggi anche, se ti piace, questa città, che per tuo amore ci sostenta” [F F, § 3202]. La celebrazione non è quella canonica, ma il sentimento di gratitudine per la Santa è ancora maggiore.”
(L’articolo è stato scritto unendo la nota del Comune a un contributo inviato in forma volontaria da Giusy Tanci)
FOTO © Mauro Berti
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