Assisi non dimentica Renzo Rosati, e dopo che il coronavirus ha cancellato le cerimonie pubbliche, con la fase 3 si è potuta celebrare una messa nella Basilica di San Francesco. Il 17 aprile, nel 32′ anniversario dell’uccisione della Medaglia d’oro al Valor Civile Vice Brigadiere dell’Arma dei Carabinieri, la sezione assisana dell’associazione nazionale carabinieri aveva commemorato Rosati con una preghiera a distanza.
Questa mattina, Dopo aver deposto una composizione floreale presso il cimitero di Armenzano, luogo ove è sepolto l’eroe, nella Basilica Inferiore di San Francesco è stata celebrata una messa di suffragio da Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi e dal Cappellano Militare dei Carabinieri dell’Umbria, Don Aldo Nigro. Alla funzione religiosa erano presenti il Prefetto di Perugia Claudio SGARAGLIA, la mamma del militare defunto, Ada Pompei, il fratello, Omero Rosati, il Sindaco di Assisi, Ing. Stefania Proietti, i familiari delle altre medaglie d’oro della provincia di Perugia, le autorità militari e civili della città serafica, tutti i Comandanti delle Stazioni Carabinieri dell’intera Compagnia di Assisi e una nutrita rappresentanza della locale Sezione Carabinieri in congedo. E’ stata ricordata la motivazione della concessione della più alta onorificenza:
«Nel corso di servizio automontato, unitamente a militare dipendente, inseguiva e bloccava due giovani sorpresi a bordo di un ciclomotore rubato. Notato che uno dei fermati tentava di estrarre un’arma, non esitava, con sprezzo del pericolo, a lanciarsi contro venendo però ferito mortalmente da un colpo di pistola. Splendido esempio di grande ardimento e di altissimo senso del dovere. Castelmadama (Roma), 17 aprile 1988.».
Il vicebrigadiere Renzo Rosati nacque ad Assisi il 6 aprile 1962. Ultimati gli studi e conseguito il diploma di geometra, il 4 novembre 1983 si arruolò nell’Arma quale carabiniere ausiliario. Successivamente intraprese la carriera di sottufficiale, frequentando i corsi regolari presso la Scuola Marescialli dei Carabinieri di Velletri e di Firenze ove, nell’anno 1987, conseguì il grado di vice brigadiere.
Il 25 maggio dello stesso anno venne destinato, in qualità di addetto, alla Stazione Carabinieri di Castel Madama. Verso le ore 02.50, del 17 aprile 1988, durante un servizio esterno di pattuglia automontata, unitamente all’allora carabiniere Amedeo Mandara, si imbatté in due giovani a bordo di un ciclomotore che, alla vista dei militari, si diedero repentinamente alla fuga. Immediatamente raggiunti in via Della Pineta, nel corso del controllo, un malvivente esplose alcuni colpi di pistola, colpendo mortalmente il vice brigadiere Renzo Rosati.
Nel contempo, il complice aggredì il carabiniere Mandara che riuscì comunque a mettere in fuga i due giovani aggressori, reagendo con la pistola d’ordinanza. Alle prime luci dell’alba del giorno successivo i criminali, grazie al contributo prezioso del carabiniere Mandara, vennero catturati poco distanti dal luogo dell’evento, nascosti all’interno di una baracca. Per il valoroso atto venne conferita al Vice Brigadiere dei Carabinieri Renzo Rosati la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria.
FOTO © Mauro Berti
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