Spirito di Assisi nel segno delle donne. Sono state infatti le rappresentanti di varie religioni le protagoniste del momento di preghiera interreligiosa svoltosi il 27 ottobre pomeriggio nel Refettorietto della Porziuncola, in collegamento con l’iniziativa del Santo Padre in San Pietro. Silvina Chemen della comunità Ebraica Bet-el in diretta da Buenos Aires, Maymouna Abdel Qader, del Centro culturale islamico di Perugia, Marinella Bulletti della Comunità Baha’i di Perugia, Mihaela Heisu, della parrocchia ortodossa romena di Perugia, (Kuhlo) Rosa Welday Tekle della chiesa ortodossa Tewahedo di Eritrea e Irene Dunn della Congregazione anglicana di Assisi hanno pregato per la pace e condiviso con i partecipanti le loro riflessioni, in occasione del trentasettesimo anniversario dello storico incontro interreligioso del 27 ottobre del 1986, voluto da San Giovanni Paolo II. “Assisi è l’emblema della garanzia della pace. Siamo eredi di un padre comune, figli e figlie di una storia che ci ha pensate insieme nella pace. In tutto il mondo, in tutti i luoghi, moschee, chiese, università e altri centri di incontro si persegua il progetto di pace di Dio su questa terra e anche da Assisi le nostre voci sono unite”, le parole di Chemen. “Fa di noi uno strumento per la pace, affinché le sofferenze siano dimenticate, soprattutto oggi in Terra Santa”, l’appello di Maymouna Abdel Qader. Tra i momenti più significativi della cerimonia, la distribuzione di ramoscelli d’ulivo da parte di un bambino, a tutti i presenti e alle esponenti religiose che, simbolicamente, lo hanno piantumato in segno di speranza.
Gli incontri per ricordare lo spirito di Assisi continueranno sabato 28 ottobre con il seminario in programma alle ore 16.30 nella sala della Conciliazione dal titolo: “Possono le religioni fermare la guerra?” al quale prenderanno parte il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, il presidente della commissione Spirito di Assisi, don Tonio Dell’Olio, Piero Damosso, giornalista Tg1 e autore del libro ‘Può la Chiesa fermare la guerra?”, il francescano padre Enzo Fortunato, Rita Moussalem, responsabile per il Dialogo interreligioso Movimento dei focolari e Maymouna Abdel Qader, portavoce dialogo interreligioso del Centro Islamico Culturale di Perugia. Saranno in collegamento Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio ed Edith Bruck, la scrittrice di origini ungheresi sopravvissuta alla Shoah. Verrà poi trasmessa la testimonianza di Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma. Domenica 29 ottobre alle ore 12 nella Basilica superiore di San Francesco si terrà la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Sorrentino.
Sullo spirito di Assisi interviene anche il sindaco, Stefania Proietti: ““Oggi più di ieri, di fronte alle immagini di crudeltà e odio cieco che arrivano dalla Terra Santa – afferma il sindaco Stefania Proietti – vogliamo levare da Assisi, più forte che mai, un grido di pace con tante voci che condannano tutte il male che si sta riversando su troppi innocenti, soprattutto sui bambini. Facciamo nostro l’appello di Papa Francesco di far tacere le armi perchè ogni guerra, per qualsiasi ragione, è una sconfitta per l’umanità, la guerra non risolve alcun problema, semina solo morte e distruzione, aumenta l’odio e moltiplica la vendetta. La guerra cancella il futuro. Dalla nostra città, dalla città di San Francesco costruttore di pace e fraternità, lanciamo un messaggio inequivocabile e condiviso che arrivi direttamente ai responsabili e alle Nazioni coinvolte, a chi ha in mano le armi e alla comunità internazionale: liberate gli ostaggi, fermate la strage di innocenti, non scorra più il sangue dei bambini! Siamo sgomenti, siamo con le vittime e cioè con chi soffre e muore da ambo le parti, ma non siamo e non saremo indifferenti – le parole della prima cittadina – di fronte a quanto sta accadendo in Medioriente e nel resto del mondo, dove con le armi si vuole distruggere la vita e l’umanità. Stiamo compiendo come Comune di Assisi ogni atto diplomatico e compiremo ogni gesto possibile per condannare la violenza in tutte le sue forme. Condanniamo i terroristi e gli assassini, ripudiamo la guerra che semina morte e distruzione e continuiamo a sperare nella pace e a farci strumenti di pace. Per questo la nostra comunità ha aderito all’invito alla preghiera e al digiuno indetto da Papa Francesco”. “Assisi non si arrenderà mai alla guerra e alla violenza – conclude il sindaco – Assisi non smetterà mai di tenere accesa la luce della pace sulla tomba di San Francesco e nel cuore dell’umanità”.
FOTO © Mauro Berti-Gruppo Editoriale Assisi News
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