Oggi, 1° febbraio, ricorre la Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, e il Comune di Assisi, su invito dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (Anvcg), ha deciso di aderire alle celebrazioni della Giornata illuminando di blu la Torre del Popolo, in piazza del Comune, dalle 18 alle 21.
La Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo si celebra per conservare la memoria delle vittime e promuovere la cultura della pace e del ripudio della guerra. La Giornata è stata istituita con la legge n. 9 del 25 gennaio 2017 che, all’articolo 4, prevede esplicitamente il coinvolgimento del mondo della scuola nelle celebrazioni della ricorrenza. La Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo costituisce un’importante opportunità, soprattutto guardando ai più giovani, per mobilitare le coscienze contro ogni forma di barbarie e tenere viva la memoria degli orrori delle guerre e dei conflitti.
“Si tratta un gesto simbolico e significativo – ha detto il sindaco Stefania Proietti a proposito della Torre del Popolo colorata di blu – per ricordare le esperienze vissute dalla popolazione civile nel corso delle guerre passate e riflettere sull’impatto dei conflitti odierni sui civili di tutto il mondo, di cui la guerra in Ucraina ci offre un ultimo, drammatico, esempio”. Oltre 4 anni fa, a novembre 2018, il consiglio comunale di Assisi approvò all’unanimità la mozione “Stop bombe per la guerra in Yemen”. Un fatto importante sia dal punto di vista dell’oggetto del provvedimento – Assisi ribadisce la ferma contrarietà alla guerra – sia dal punto di vista politico, perché questo atto raccolse il consenso di tutti i consiglieri senza distinzioni di colore politico. Il senso della mozione era ed è che non si può restare indifferenti di fronte a quello che accade nello Yemen, come in altre parti del mondo dove scorre sangue grazie anche alle armi prodotte in Italia e il ruolo di Assisi deve essere sempre più luogo di costruzione di pace e dialogo, nel nome della fratellanza e dell’accoglienza, un laboratorio per nuovi schemi di sviluppo sostenibile con il perseguimento del bene comune.
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