Questa mattina (16 novembre 2019) dalle 9 all’Istituto Serafico di Assisi si terrà il convegno “Salute diseguale, agiamo sulla scia di Francesco”. Parteciperanno le associazioni aderenti al “Forum delle associazioni socio – sanitarie cattoliche”. Tra le associazioni ed enti per la tutela della vita e la promozione della salute, saranno ad Assisi: A.I.Pa.S. (Associazione Italiana Pastorale sanitaria) Giovanni Cervellera; AIPPC (Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici) Tonino Cantelmi; AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani) Filippo Maria Boscia; UCFI (Unione Cattolica Farmacisti Italiani) rappresentata da Piero Uroda; ARIS (Associazione Religiosa Istituti Sociosanitari) Virginio Bebber; e ADVM (Associazione Difendere la Vita con Maria) Don Maurizio Gagliardini.
L’Istituto Serafico, ente che si prende cura della persona coniugando principi etici, evidenze scientifiche ed esperienza clinica, non solo tutela la dignità e la vita nella sua totalità, ma crede fortemente nell’opera quotidiana per lo sviluppo di una società più giusta e più umana. Da qui la costruzione di reti tra enti che condividono la stessa mission, la denuncia delle disuguaglianze sociali e di salute ed il desiderio di sconfiggere la “Salute diseguale”. La tutela della salute è sancita come diritto costituzionale dall’Art. 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
“Benché ci sia questo fondamentale articolo nella nostra Costituzione”, afferma il Dott. Aldo Bova, Presidente del Forum Nazionale delle associazioni socio-sanitarie cattoliche, “nel nostro Paese la salute non è uguale per tutti. Alla base di questa situazione vi sono le condizioni socioeconomiche e culturali che pongono un’ampia fascia di popolazione in uno stato di salute non buona. Questo dato triste ed allarmante, non conosciuto dall’opinione pubblica, deve essere posto all’attenzione viva della politica, delle istituzioni, del sociale, della Chiesa, del volontariato, del laicato cattolico e dei massmedia.”
Le disuguaglianze sociali di salute variano a seconda della regione di residenza e il divario tra Nord, Centro e Sud Italia è enorme. Gli indicatori più rappresentativi di questa situazione – verrà spiegato a Salute diseguale – risultano il titolo di studio e lo status sociale. In particolare, la disponibilità di un lavoro, la disponibilità di una rete famigliare, le risorse materiali come la casa. Lo svantaggio sociale minaccia la salute ancor più quando la malattia è legata a comportamenti malsani, alle peggiori condizioni lavorative, alla maggiore esposizione allo stress cronico, ai più rischi ambientali. Vi è poi il rischio che le persone, soprattutto quelle meno abbienti, rinuncino alle cure a causa della spesa per gli interventi non prescrivibili o per il costo, a volte alto, del ticket.
“L’incontro al Serafico dei presidenti delle associazioni socio- sanitarie Cattoliche italiane rappresenta un momento importante per esprimere una voce comune sul tema della salute diseguale, in un momento di significativa scarsità di risorse per la salute dei cittadini”, sostiene la presidente del Serafico, Francesca Di Maolo, nel presentare Salute diseguale. “La crescita in percentuale del fondo sanitario nazionale negli ultimi anni si è notevolmente ridimensionata a causa della crisi economica e nonostante l’aumento dei bisogni e della cronicità. È importante, quindi, che chi opera accanto ai malati, agli anziani e ai disabili possa farsi portavoce non solo dei bisogni emergenti, ma anche di proposte per un nuovo welfare che non può essere inteso solo nell’ottica dell’erogazione di prestazioni standard per bisogni standard, ma che dovrebbe porsi l’obiettivo di garantire effettivamente dei risultati di salute. Questi risultati sono possibili, ma occorre rivedere un welfare ormai obsoleto e integrare e rendere generative tutte le risorse pubbliche e private a disposizione”.
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