“Il 2020 sarà ricordato come un anno di grande infermità e tribolazione per il mondo intero. Ogni comunità umana su questo piccolo pianeta Terra è stata colpita in un modo o nell’altro dalla pandemia SARS-CoV-2. Attualmente, nel mondo sono morte più di 650mila persone, di cui 35mila in Italia. Più di 16 milioni di persone sono risultate positive al virus, ma gli scienziati ci dicono che probabilmente si tratta solo di una piccola parte del totale dei contagiati”. Si è aperta così l’omelia del Ministro generale fra Michael A. Perry alla Festa del Perdono di Assisi 2020, anch’essa cambiata dalla pandemia di Coronavirus. “Quest’anno constatiamo anche che in questo spazio sacro si radunano meno pellegrini di quelli che anno dopo anno vi si recano per celebrare la festa del perdono d’Assisi; la ‘Marcia francescana annuale’ che doveva festeggiare il suo quarantesimo anniversario, ora dovrà essere rinviata a un’altra volta”.
Tra l’assassinio di George Floyd (“soffocato dalla polizia. Nonostante la sua richiesta di pietà, di ossigeno – otto minuti e quarantasei secondi”) e le persone che in tutto il mondo “In Inghilterra, Francia, Italia, India, Sudafrica, Brasile, per nominare solo alcuni luoghi sono sistematicamente escluse, ridotte a una vita di povertà, che “non possono respirare” a causa del colore della loro pelle, della classe sociale a cui sono state assegnate, a causa delle loro convinzioni religiose o del loro orientamento sessuale”, la speranza di Perry espressa nell’omelia della Festa del Perdono di Assisi 2020 è che il Coronavirus abbia aperto gli occhi alle persone “sulle profonde ferite sociali ed ecologiche di lunga data presenti nella maggior parte, se non in tutte le società. Queste ferite, simbolo di un grave peccato sociale e istituzionale, nel recente passato hanno attirato poca attenzione tra coloro che fanno parte delle classi maggioritarie o ‘privilegiate’. L’intuizione spirituale di San Francesco, il suo grido di misericordia, perdono e riconciliazione – ha detto tra l’altro Perry – ha anche una dimensione sociale che, se abbracciata e seguita, produrrà in ognuno di noi una profonda conversione. Questa conversione darà frutti di vita autentica, giusta e piena di gioia a noi discepoli e missionari con Cristo, con Maria e con San Francesco”.
“Stiamo anche assistendo – ancora l’omelia di Perry alla Festa del Perdono di Assisi 2020 ad un aggravamento della crisi ambientale, all’implacabile distruzione dell’ambiente naturale – le foreste pluviali; oceani, mari e fiumi; l’atmosfera che fornisce ossigeno ai nostri polmoni; lo scioglimento dei due “Poli” e un allarmante aumento del livello del mare, che, a sua volta, sta costringendo soprattutto i poveri ad abbandonare le loro case e diventare ‘rifugiati ambientali’. La pandemia da SARS-CoV-2 ci ha permesso, forse per la prima volta nella nostra vita, di riconoscere la natura profondamente interconnessa di tutti gli esseri viventi e la necessità per noi di pentirci e cambiare le nostre vite”. “Oggi – ha aggiunto Perry – arriviamo in questo luogo sacro della Porziuncola, un luogo di preghiera, incontro, perdono, misericordia e amore. Fratelli e sorelle, Dio ci chiama attraverso questa grande celebrazione del Perdono di Assisi ad abbandonare tutto ciò che porta alla morte, tutto ciò che ci ruba la misericordia, il perdono, la pace e la gioia di Dio. Siamo invitati a vivere come figli amati di un Dio amorevole, destinati alla libertà, destinati all’amore, destinati a Dio. Non c’è spazio per la paura, non c’è spazio per l’esclusione, non c’è spazio per l’apatia o l’inazione. Nel paradiso di Dio, tutti sono i benvenuti, tutti sono perdonati e tutti sono amati. Possa Maria, Madre di Gesù, abbracciarci e consolarci mentre insieme rinnoviamo il nostro impegno a vivere in un’amicizia autentica con Dio, l’uno con l’altro e con la nostra madre terra, la nostra casa comune”.
La prima parte della Festa del Perdono di Assisi 2020 è terminata con la processione di “Apertura del Perdono”: da quel momento fino alle ore 24 del 2 agosto sarà possibile ricevere l’Indulgenza plenaria e che si estenderà a tutte le chiese parrocchiali sparse nel mondo e anche a tutte le chiese francescane. Il programma delle celebrazioni continua sabato 1 agosto alle 19, con i Primi Vespri saranno presieduti da S. E. Mons. Domenico Sorrentino Vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino. Segue l’offerta dell’incenso da parte del Sindaco di Assisi Stefania Proietti. La tradizionale Veglia di preghiera serale alle 21.30, con processione aux flambeaux, sarà guidata da p. Simone Ceccobao.
Il 2 agosto sarà possibile partecipare alle numerose messe della Festa del Perdono di Assisi 2020 (ore 6-8-10-11.30-16.30-18), quella solenne delle ore 11.30 è stata presieduta da monsignor Viola. “In questo giorno, in questo luogo, – queste le sua parole di apertura dell’omelia – c’è una tale concentrazione di grazia, che ovunque si posa il nostro sguardo, ne viene sopraffatto. Il mistero di questo giorno – ha aggiunto Viola – è custodito nel cuore di Francesco ma allo stesso tempo è manifestato a noi nella vita di Francesco”.
Alle 19 il neo Ministro Provinciale dei Frati Minori di Umbria e Sardegna, padre Francesco Piloni, ha presieduto i Vespri Solenni del Perdono. La Basilica rimarrà aperta fino alle 23. Lunedì 3 agosto, infine, alle 11.30, celebrazione eucaristica con monsignor Rodolfo Cetoloni, vescovo di Grosseto. Sarà possibile seguire tutti i principali eventi in diretta mediante la WebTV della Porziuncola, dalla App gratuita “Frati Assisi” e dai Canali social Facebook e Youtube “Frati Assisi”.
(Articolo scritto l’1 agosto, aggiornato il 2 agosto con omelia monsignor Viola e gallery della giornata)
FOTO © Mauro Berti-Assisinews
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