Assalta il Comune per una carta d’identità (coronavirus nonostante): denunciato 25enne dalla Polizia di Stato, per nterruzione di pubblico servizio e violenza a pubblico ufficiale, ma anche per mancato rispetto del divieto di uscire per contenere il coronavirus. Questi i fatti riportati dalla Questura di Perugia.
L’uomo, come detto un 25enne, residente ad Assisi e già noto alle forze dell’ordine, chiamava telefonicamente l’Ufficio Anagrafe del Comune per chiedere se avesse potuto recarsi in ufficio al fine di ottenere il duplicato della propria carta d’identità in quanto smarrita. Alla richiesta dell’impiegata comunale di fornire un valido e comprovabile motivo di urgenza vista la chiusura al pubblico dello sportello per i noti motivi, l’uomo non riferiva alcuna problematica particolare bensì, pochi minuti più tardi si presentava fuori dall’ufficio comunale in questione.
L’ostinato cittadino giunto proprio di fronte alla porta dell’ufficio comunale contattava nuovamente l’impiegata la quale confermava l’impossibilità di accontentare le esigenze dell’uomo. Chiusa la conversazione l’impiegata iniziava ad udire dei colpi sferrati sulla porta dell’ufficio e subito dopo si accorgeva della presenza di un uomo che, forzatamente e contro la volontà del personale presente, riusciva ad irrompere all’interno del Comune e ad arrivare fino in prossimità degli sportelli dell’Ufficio anagrafe.
Il soggetto, tra l’altro era entrato senza nessun dispositivo di protezione individuale per la prevenzione del contagio da coronavirus così da costringere invano l’impiegata a proteggersi il volto con le mani. Provvidenziale l’intervento degli agenti del Commissariato P.S. di Assisi, agli ordini del vicequestore aggiunto Francesca Domenica Di Luca che, subito allertati, riuscivano prontamente a bloccare l’uomo.
Dopo aver ricostruito la dinamica degli eventi, grazie anche alle dichiarazioni dei presenti raccolte dai poliziotti, il 25enne, con numerosi precedenti penali, veniva denunciato all’autorità giudiziaria per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e per il reato di cui all’art. 650 c.p. non avendo ottemperato alle disposizioni vigenti per il contenimento della diffusione del contagio da coronavirus. Né gli agenti di polizia né gli impiegati comunali hanno riportato lesioni.
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