(Flavia Pagliochini) Anche Assisi ha purtroppo le sue vittime di femminicidio e, a 24 anni di distanza dai fatti, la città ricorda Fatima Abdelali, 32 anni, e Annunziata Pompili, 86 anni, con una targa in memoria che sarà inaugurata giovedì 23 novembre, alle ore 16 nella sede del Comune di Assisi in Santa Maria degli Angeli, su iniziativa della lega Spi Cgil di Assisi Bastia e del suo coordinamento donne, in collaborazione con la Rav (Rete donne antiviolenza). Il terribile fatto di cronaca risale al 23 gennaio 1999: le due donne vivevano insieme, la prima aveva chiesto il divorzio dal marito violento e, in cambio di vitto e alloggio, si prendeva cura della seconda.
Una situazione non accettata dal marito della trentaduenne, Salah Warrirh, muratore di 36 anni, di nazionalità marocchina come la moglie. Spesso ubriaco e litigioso, ma anche manesco, motivo per cui la donna aveva deciso di andarsene, Salah aveva chiesto un coltello a dei vicini di casa e, entrato in casa dell’anziana 86enne a pochi passi da piazza del Comune, aveva ucciso la moglie e la donna con decine di coltellate. Dopo la mattanza aveva poi riportato il coltello dai vicini di casa. Rintracciato nel giro di poche ore, aveva prima negato i fatti, e poi confessato dicendo che non voleva ucciderle, voleva solo alcuni gioielli e cose alle quali teneva e che il coltello serviva per spaventarle. Per quel terribile e duplice omicidio Warrirh, a circa un anno dai fatti, era stato condannato a 30 anni. Alla cerimonia di apposizione della targa delle vittime di femminicidio interverranno Stefania Proietti, sindaca di Assisi, Massimo Paggi, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Assisi, Andrea Farinelli, segretario generale Spi Cgil Umbria, Fabrizio Fratini, segretario generale Spi Cgil Perugia, Paola Palazzoli, presidente della Rav, Teresa Spoletini, coordinatrice donne Spi Cgil Assisi Bastia.
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