È la domanda-tormentone di ogni estate da quasi dieci anni, quella sul che fine farà la piscina comunale di Assisi, ma apparentemente entro l’estate 2019 la vicenda dovrebbe avere una evoluzione positiva. “Nelle scorse settimane – anticipava qualche giorno fa l’assessore ai lavori pubblici Alberto Capitanucci al Corriere dell’Umbria – abbiamo commissionato un’analisi, alla quale ha partecipato tra l’altro l’architetto e professore Stefano Stanghellini, ordinario in Estimo presso l’Università Iuav di Venezia, dove tiene i corsi di Valutazione economica del progetto e di Estimo, dal quale è emerso che nessun progetto ha possibilità di farcela se non si ragiona in termini di uso annuale della piscina e del complesso sportivo nel suo complesso”.
Il Comune farà la sua parte (nel bilancio c’è un fondo di circa 500.000 euro e si è pronti a qualche rinuncia di suolo pubblico per agevolare i privati, ad esempio sul fronte parcheggi), ma sarà fondamentale appunto l’aiuto dei privati che, basandosi anche sul progetto di fattibilità del Comune, saranno chiamati a redigere un progetto che rilanci tutta la zona. “All’epoca la piscina comunale di Assisi fu un progetto innovativo, ma il progetto degli anni ’60 (che oggi nessuno farebbe: se solo parlassimo di sbancare un pezzo di montagna, si alzerebbero le barricate) è anche morto proprio perché non aveva redditività, fondamentale anche per la manutenzione”, dice ancora Capitanucci. “Ma proprio l’innovazione di quel progetto, una piscina nel parco del Monte Subasio e a poca distanza dal centro storico, con un centro sportivo nei paraggi, ha richiamato l’interesse di svariate persone. L’idea è di farne un parco del benessere sportivo dal quale il privato chiamato alla gestione possa trarre soldi per la gestione e la manutenzione, fermo restando la fruibilità pubblica”.
La giunta Ricci Lunghi, circa 5 anni fa, aveva speso 200.000 euro per ridurre la vasca, ma tutto il resto del complesso era rimasto inagibile; nell’estate del 2016 la giunta Proietti era dovuta ricorrere al riempimento della vasca per evitarne la rottura, e poi all’acquisto del telo di copertura per prevenire un uso incontrollato della piscina; all’epoca erano stati riqualificati gli spogliatoi usati dalle società sportive. Nel 2017, invece, il Comune aveva annunciato l’intenzione di battere cassa in Regione (e a privati) per un progetto dal costo di circa 4 milioni di euro. Successivamente era emersa l’ipotesi di un progetto light, a un decimo del costo ma mai partito, mentre più di recente il sindaco Stefania Proietti aveva parlato di un progetto da realizzare “anche grazie ai soldi dell’imposta di soggiorno”, anticipando che “i lavori non possono prescindere dallo stadio e dai campi da tennis, per fare della piscina comunale di Assisi un impianto sportivo multidisciplinare”. Ora la nuova idea: quella definitiva?
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