Coinvolge anche le manifestazioni fieristiche svoltesi nel territorio di Assisi l’indagine della Guardia di Finanza che ha portato ai domiciliari cinque persone del direttivo di un consorzio costituito nel 1999 dagli operatori del settore per organizzare e gestire le mostre mercato in tutta l’Umbria. Le accuse per i cinque (che, fanno sapere i loro legali, si ritengono estranei alle accuse) sono di associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita.
A far partire le indagini sulle manifestazioni fieristiche – a Perugia, Città di Castello, Spoleto e Assisi – è stata la denuncia circostanziata di un ex componente del direttivo, secondo cui alcune persone prendevano dei soldi in nero, circa 100.000 euro nel periodo delle indagini (un anno e mezzo). Gli uomini della Guardia di Finanza si sono avvalsi anche di intercettazioni telefoniche, arrivando a scoprire che cinque dei sei componenti del direttivo del consorzio avevano di fatto costituito una vera e propria holding che percepiva cospicui compensi dagli ambulanti.
I cinque indagati si limitavano a documentare quanto incassato dai commercianti che partecipavano alle varie manifestazioni fieristiche unicamente per la parte necessaria a coprire le spese organizzative e di occupazione del suolo pubblico, mentre gli incassi venivano pagati in nero e poi spartiti tra i cinque.
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