Il ritorno dell’università ad Assisi centro storico non sembra convincere gli studenti, in linea di massima non contrari allo spostamento, anche se sono reali i timori già espressi da Leonardo Paoletti, coordinatore di Forza Italia, nei giorni scorsi (ai quali avevano risposto il sindaco e il Magnifico Rettore), sul mantenimento dei livelli di eccellenza del corso e sulla sede.
A preoccupare, come riporta il Corriere dell’Umbria stamattina, il fatto che non solo il trasferimento viene fatto in tutta fretta (è stato comunicato poche settimane fa) e a metà dell’anno scolastico, ma non ci sono neanche certezze sui tempi (avverrà a febbraio o a marzo?) né sui luoghi, né su altre problematiche (come il parcheggio o la mensa, che a Santa Maria degli Angeli è stata garantita dall’Adisu dopo le proteste degli studenti).
In vista del ritorno dell’Università ad Assisi, inoltre, il sito ufficiale dello Studium non fornisce e ancora informazioni online e nei giorni scorsi, secondo quanto fanno sapere gli universitari, è stata anche rifiutata la richiesta di un sopralluogo a Palazzo Bernabei. Gli studenti avevano richiesto di poter vedere dove si svolgeranno i corsi (non è chiaro se verranno usati i vecchi locali o dei locali ‘sotterranei’) ma soprattutto l’arredamento. Obiettivo della visita, verificare se è vero che mancano banchi e sedie, perché il rischio è quello di trovarsi le sedie con ribaltine, scomode da usare per chi, seguendo il corso, deve non solo prendere appunti, ma usare computer e libri di testo (senza dimenticare che le sedie con ribaltine sono per destri e non per mancini).
Da vedere se Palazzo Bernabei – o meglio, i locali del Palazzo messi a disposizione per la sede dell’Università ad Assisi – disponga delle sale necessarie per le lezioni, la biblioteca, la segreteria e l’aula computer. Tutto da vedere, poi, se ci saranno agevolazioni sui parcheggi, cosa succederà quando – magari parcheggiando a San Pietro – si dovranno passare i controlli dei militari, rallentati magari dalla mole di turisti e se l’Adisu, con la stretta al traffico del centro storico (sulla quale ancora non si sa nulla) continuerà a garantire i pasti.
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