Anche i privati si mobilitano per tutelare il patrimonio pubblico e le piccole opere d’arte di Assisi. Ad Assisi centro è terminato il restauro, a cura della famiglia Capitanucci-Carloni, di una piccola edicola votiva di vicolo Frondini con una Madonna medioevale con Bambino che, risalente al 1500 circa, secondo la devozione popolare, compiva miracoli. Ad occuparsene è stata la restauratrice Manuela Elisei. I lavori sono durati circa due mesi, l’inaugurazione del restauro avverrà domenica pomeriggio 15 settembre alle 17. L’edicola votiva restaurata potrebbe essere una sorta di Madonna benedicente i viaggiatori.
“All’incrocio con Vicolo Frondini – spiega infatti la Elisei a proposito dell’edicola votiva di via Frondini – passava in antico la cinta romana. E’ probabile che alla fine del XIII secolo vi fosse una portella, per servire la nuova via che conduceva a San Francesco, in parallelo con via Superba. Di questa presunta portella rimane la mensola di imposta murata sullo spigolo di Palazzo Fiumi- Roncalli’ Così recita la Guida di Assisi storia e arte redatta da P.M. Della Porta, E. Genovesi, E. Lunghi, del 1991, a pag 96. La pianta allegata in fondo al volume IV di NOVA VITA DI SAN FRANCESCO di Arnaldo Fortini, del 1959, conferma l’esistenza della cinta muraria proprio in quel posto. Ed è facile immaginare la ‘portella’ con l’arco che parte dal capitello posizionato al lato del palazzo Fiumi Roncalli, fino ad arrivare alla nicchia affrescata. Questo conferma il fatto che la parete che ospita la nicchia ha avuto nel tempo grandi trasformazioni, e che la nicchia era molto più profonda rispetto ad ora. Trasformazioni sicuramente avvenute nel corso del passaggio dalla fase dove era in essere la ‘portella’ e quella successiva. Inoltre la Madonna ha lo sguardo rivolto a sinistra, ed è verosimile dedurre che guardasse la gente che usciva dalla ‘portella’, come a benedirne il passaggio”.
Oltre all’edicola votiva di vicolo Frondini, Elisei si dice anche disponibile a visionare lo stato di conservazione della Volta Pinta (“Se il Comune si facesse carico delle spese del palco”, aggiunge), restaurata una ventina di anni fa ma da allora mai più revisionata. Già nel 2017 la restauratrice aveva lanciato un allarme, inascoltato: “È importante – ribadisce oggi – una manutenzione ordinaria studiata e cadenzata nel tempo, che va fatta su ogni opera d’arte. Tanto più per un bene delicato come la Volta Pinta, l’opera laica più importante di Assisi rimasta in vita, espressione del colto Rinascimento assisano”.
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