Emozione e fascino sabato 17 aprile nella Basilica di San Francesco ad Assisi per la lectio magistralis sul tema “Dante, Francesco e l’Umanesimo” tenuta da Massimo Cacciari, intervenuto appunto alle ‘Giornate dantesche’, promosse dal Comune di Foligno e dal Sacro Convento di Assisi. Il pubblico ha potuto seguire in diretta dal sito web del Comune di Foligno l’evento. Le Giornate Dantesche, a Foligno, sono iniziate domenica 11 aprile; in quella data, nel 1472, venne realizzata proprio a Foligno la prima edizione a stampa della Divina Commedia. La manifestazione rappresenta un omaggio a Dante nell’anniversario dei 700 anni dalla morte, con gli appuntamenti che si terranno fino a settembre. Il tema generale di quest’anno è il rapporto tra l’opera dantesca e la cultura religiosa umbra, oltre al rapporto tra Dante e San Francesco. Come punto di riferimento viene indicato l’XI del Paradiso, che ha come protagonista San Francesco. (Continua dopo il video)
“Il Signore vi dia pace! Vi saluto con le parole di san Francesco, a nome di tutta la comunità del Sacro Convento di Assisi – ha affermato il custode del Sacro Convento di Assisi Padre Marco Moroni. In questa cornice insolita e affascinante, mentre ci troviamo sollevati da terra, quasi che anche questo fatto possa simboleggiare o comunque richiamare un’ulteriorità, una sorta di cifra del futuro, del paradiso e dell’eternità, entriamo in contatto diretto con i secoli, con il tempo, con la storia e le vicende dell’umanità. C’è qui – ha proseguito Padre Marco Moroni – e la possiamo toccare con mano, la presenza lontana eppure contemporanea dei due uomini di cui parliamo stasera e di colui che mise in opera questa scenografia solenne e maestosa nella basilica che fa da sepolcro allo sposo di Madonna Povertà”.
“Davanti a opere dell’ingegno umano, come è questa basilica con la sua architettura e i suoi affreschi, come è la Commedia del sommo poeta – il saluto del Custode in occasione della lectio di Massimo Cacciari – non possiamo che far nostro il sentimento dell’umiltà, della piccolezza, in fondo di quella minorità che fu tratto distintivo di colui il cui corpo riposa alcuni metri sotto i nostri piedi, da poco meno di ottocento anni. Potremmo dire l’umiltà e la piccolezza di un capolavoro di umanità, di un uomo le cui scelte e i cui tratti di vita sono stati narrati più e più volte, di volta in volta scorgendone aspetti diversi, ma sempre con una sorta di incomprensione, addirittura di tradimento. Lo mette bene in luce Massimo Cacciari in un densissimo libretto di una decina d’anni fa, in cui egli analizza e confronta i ritratti, ben diversi, che a loro tempo fecero di san Francesco i due fiorentini Dante Alighieri e Giotto di Bondone, giungendo, possiamo dirlo, a farne anch’egli un proprio ritratto: un altro ancora, ricco e suggestivo, ma che, per forza di cose, ne rappresenta un ennesimo
“tradimento”. Non me ne voglia il professor Massimo Cacciari – ha sottolineato Padre Moroni – al quale, invece va tutto il mio apprezzamento, perché sappiamo bene che tutti noi, a partire proprio da noi frati, mentre tentiamo di raccontare Francesco e magari ci illudiamo di balbettarne le sembianze, mentre ci sforziamo di esserne la traduzione contemporanea ed incompiuta, ne stiamo tradendo l’unicità. E questo accade fin dalle origini del movimento francescano. È però un esercizio tutt’altro che inutile quello di ricercare, di indagare ancora, di interpretare come faremo stasera. E neppure deve essere accademia oziosa, ma domanda che interessa l’oggi, il qui e ora. Quale figura dell’umano ci è narrata da Francesco e quale dal suo interprete cui sono dedicate queste giornate? Quale prospettiva di umanità scaturisce dall’esperienza umana e religiosa di questi giganti della nostra storia? E quale allora il loro contributo oggi, in questi giorni difficili, in questo cambiamento d’epoca, nella mutazione antropologica che repentinamente e forse non troppo consapevolmente stiamo vivendo, per dire l’umano? È con queste domande – ha concluso Padre Marco Moroni – che mi pongo in interessato ascolto del professor Cacciari”.
Oltre all’appuntamento nella basilica di Assisi con Massimo Cacciari, già svolte in settimana diverse conferenze visibili online sulla stessa pagina del Comune di Foligno, con la partecipazione, tra gli altri, di Carlo Ossola, presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni dantesche, il critico letterario Alberto Casadei. “Con il Prof. Massimo Cacciari nella lectio magistralis su Dante, Francesco e l’Umanesimo, organizzata con il comune di Foligno e il Sacro Convento, evento inserito nell’ambito del programma “Assisi per Dante”. Un’emozione fortissima – scrive il sindaco di Assisi Stefania Proietti – al cospetto di Giotto, ammirando le sue vele come le ha viste il Maestro. Un Dante che mette Francesco al centro della modernità, religiosa ma anche politica. Un messaggio attualissimo, per essere “nani sulle spalle dei giganti”, conclude il sindaco.
Foto © Mauro Berti / Rivista San Francesco
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