(Flavia Pagliochini, Stefano Berti) Torna inStudio per Assisi News: ospite la presidente del Serafico di Assisi Francesca Di Maolo. Assisi News inStudio è un format a ‘puntate’, dedicate ad attualità, economia, politica, sport, cultura, eventi e manifestazioni. Un mini programma tv, con ospiti in studio i rappresentanti delle realtà cittadine, laiche e religiose e ovviamente istituzionali, registrate direttamente nella sede aziendale del gruppo BN COM della F.lli Berti Comunicazione e Design s.n.c., per arricchire ancora di più l’ampia offerta dedicata all’informazione territoriale e non solo. Le domande e il coordinamento editoriale sono di Stefano Berti e Flavia Pagliochini. Immagini e montaggio: Federico Baglioni. Assistente di studio: Alessio Barbanera. Grafica, coordinamento tecnico e produzione: bertidesign. Il testo dopo il video è una sintesi fedele dell’intervista ma non una sua trascrizione integrale. (Continua dopo il video)
La presidente Francesca Di Maolo è da anni alla guida del Serafico di Assisi, anche nelle fasi difficili della pandemia: “Un periodo che ora sembra essere meno complicato – spiega intervistata per Assisi News inStudio – ma che all’epoca è stato durissimo, una grande responsabilità. Abbiamo chiuso, d’accordo con le famiglie, le nostre porte già a fine febbraio, siamo responsabili di 80 ragazzi ed è stato difficile immaginare un’organizzazione e di lottare contro questo nemico invisibile. Per quanto ci fossimo organizzati e preparati e avessimo strumenti per le diagnosi rapide non eravamo pronti a questo impatto emotivo, il virus è stato arginato ma in due residenze è stato difficile. Abbiamo avuto paura, non è stato difficile convivere con l’impotenza ma anche con il dolore: abbiamo avuto sette ricoveri in urgenza e perso un ragazzo che era con noi da quando aveva 4 anni“.
“La maggior parte del personale, dove possibile, è stato messo in smart working – aggiunge Francesca Di Maolo durante Assisi News inStudio – ma non dimenticherò mai i volti di chi usciva dalle residenze con la faccia rigata da lacrime: il personale combatteva con la paura di riportare il virus a casa, ora fortunatamente il vaccino ha cambiato le cose, la situazione è sempre molto complicata ma siamo tornati a un certo grado di normalità e il virus fa meno paura“.
Normalità è stato anche partecipare a Economy of Francesco: “Una grande gioia, volevamo che i ragazzi fossero protagonisti. Credo noi abbiamo l’obbligo di essere voce per i nostri ragazzi e per renderli protagonisti. La nostra presenza alla tre giorni con il Papa era per chiedere un cambio di economia, un’economia che non scarti, e che possa essere riprogettata per tutti. I ragazzi hanno realizzato uno spettacolo che aveva nelle sue corde questo messaggio per la nuova economia, ma mi ha emozionato particolarmente la giara che abbiamo realizzato e che contiene il Patto firmato con i ragazzi e gli impegni personali dei ragazzi. La giara è un esempio di speranza e trasformazione ed è stato una grande gioia poterla mettere nel roseto della Porziuncola: entrare lì per lasciare un’opera realizzata con le mani dei nostri ragazzi“.
Da una decina d’anni il Serafico ha un grande e celebre amico, Papa Francesco: “Il ricordo più grande – rievoca la presidente Francesca Di Maolo ad Assisi News inStudio – è quello del 2013, la prima visita: uno dei nostri ragazzi si è attaccato al crocifisso del Papa, volevamo toglierlo ma Papa Francesco ci disse che oggi il tempo era tutto per i nostri ragazzi; altra grande emozione, un ragazzo cieco che gli disse ‘Voglio tornare a vedere’, e il Papa gli rispose che lui vedeva già, con gli occhi del cuore. A uno dei nostri ragazzi, Fabio, ha anticipato il ritorno nell’agosto del 2016, per il Perdono di Assisi… pensavamo lo avesse detto tanto per dire. Anche a settembre il Papa si è informato su come stanno i ragazzi, e quando gli ho risposto che pregano sempre per lui, mi ha cheisto se a favore o contro, perché è importante e fa la differenza. È bello sapere che i più fragili sono nel cuore del Papa“.
Qualche settimana fa il DSerafico ha anche offerto un aiuto concreto ai dipendenti: “L’istituto è è nelle mani delle persone che ci lavorano, non ha senso parlare di cura se non ci prendiamo cura anche di chi, come in tutta la sanità, ha stipendi bassi. Da sempre, se abbiamo degli avanzi di gestione, li usiamo per alimentare un fondo per i nostri dipendenti, pagare bollette o ‘togliere dagli impicci’ le persone che lavorano per noi. I nostri dipendenti contano come persone e non solo come dipendenti“. La struttura ha recentemente festeggiato i suoi 150 anni, ma si lavora con uno sguardo al futuro: “Al Serafico ci sono mani che imboccano, lavano, vestono, consolano. Ma con orgoglio ci sono tante progettualità: stiamo cercando di rispondere ai bisogni nuovi della disabilità, le emergenze sono tante. Oggi abbiamo un centro che sta diventando un punto di riferimento, abbiamo realizzato dei nuovi ambulatori che ci permettono cure sempre migliori, nel 2023 lanceremo un nuovo centro di riabilitazione. Grazie al nostro nostro centro di ricerca ci saranno tante tante innovazioni, anche sul fronte della robotica e della realtà virtuale con cui offrire nuove aperture e nuove frontiere: vogliamo essere aperti a tutte le disabilità“. Ma cosa significa essere presidente del Serafico, per Francesca Di Maolo? “Mi stupisce ogni giorno la capacità di innovare e generare, trasformare quello che può sembrare una maledizione in una rinascita. Ma non ci sono solo io – conclude l’intervista con Assisi News inStudio – molto, se non tutto, passa dalle mani di queste persone che ho l’onore di rappresentare“.
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