Dopo la fine del progetto Assisi Rinnovata e della mostra Assisi Amata Città, riceviamo e pubblichiamo da Maurizio Terzetti, ideatore e direttore artistico del progetto culturale dedicato ad Arnaldo e Gemma Fortini.
Il principale obiettivo raggiunto dalla mostra “Assisi amata città” consiste nell’avere dimostrato che, a partire dai due protagonisti del progetto “Assisi rinnovata”, Arnaldo e Gemma Fortini, è possibile aprire lo sguardo e la ricerca verso panorami culturali molto ampi della storia civile e spirituale di Assisi nel corso del Novecento.
L’interesse che ruota intorno ai due protagonisti del progetto – ha dimostrato la mostra – può facilmente estendersi a tutta una serie di figure intellettuali, artistiche e politiche della città di Assisi in modo tale da creare una coralità capace di ricostruire, a mano a mano, interi decenni di vita della comunità assisiate.
Nel caso di Enzo Morelli, attraverso l’esposizione delle sue opere dedicate ad Assisi, la mostra ha potuto delineare con una notevole profondità il quadro degli anni ’20 del ‘900, che sono, come sempre più appare agli studiosi, nodali per lo sviluppo della città odierna.
L’attività di studio che c’è stata intorno alla mostra Assisi Amata Città e che è documentata dal catalogo rimane un notevole patrimonio di approfondimento delle tematiche che tornerà utile alle ricerche che si vorranno fare in città. Un secondo obiettivo sicuramente centrato dalla mostra consiste nell’allestimento, audace ma del tutto compatibile con le caratteristiche strutturali della Sala della Conciliazione, con il quale è stata ordinata l’esposizione delle opere e dei disegni di Enzo Morelli. La Sala è stata completamente trasformata in un ambiente espositivo di moderna concezione e, grazie al supporto della illuminazione creata ad hoc e della completa tamponatura delle finestre, ha creato nei visitatori la profonda suggestione dei legami tanto con l’ambiente già conosciuto quanto con il nuovo scenario nel quale si entrava per visitare l’esposizione.
E la suggestione è stata registrata sia negli abitanti di Assisi, che ben conoscono e amano la Sala della Conciliazione, sia nei loro ospiti di fuori città, che si sono trovati immersi in un ambiente fuori del tempo nonostante le molteplici sottolineature dell’appartenenza piena della Sala della Conciliazione alla storia del Novecento di Assisi. Un ulteriore risultato raggiunto dalla mostra Assisi Amata Città riguarda senz’altro la presa di coscienza, da parte del Comune di Assisi, dell’importanza che la Sala della Conciliazione può rivestire per ogni nuovo obiettivo di programmazione culturale della città.
In questo senso, rimane centrale, pieno obiettivo raggiunto quello di avere sottolineato, con la mostra, la necessità di sottoporre a restauri di accurata profondità sia i singoli affreschi di Morelli sia l’intera struttura della Sala della Conciliazione. La mostra Assisi Amata Città, infine, che è stata visitata da 1500 persone in tutto il periodo della sua apertura, è stata, anche sotto questo profilo, coerente con gli obiettivi che gli organizzatori si erano posti e, nonostante le più che esigue risorse disponibili per la comunicazione, è riuscita a diventare patrimonio culturale di quanti l’hanno visitata grazie anche al programma di conferenze di approfondimento delle tematiche espositive che è stato svolto nel mese di dicembre.
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