In riferimento all’ultimo articolo pubblicato sulla vicenda di Campo Grande l’ingegner Mauro Baglioni si vede “”costretto ad una breve replica, evitando polemiche inutili vorrei puntualizzare sui fatti e non sulle percezioni”. Riceviamo e pubblichiamo
“Il ‘qualcosa è stato fatto’ – scrive Baglioni a proposito di Campo Grande – voleva essere ironico, mi spiace non esserci riuscito. La mia intenzione, riportando le molte cose realizzate, era di segnalare quanto invece è stato conseguito, grazie all’impegno di tante persone oltre al sottoscritto, soci del consorzio e pubblici dipendenti, che con competenza si sono impegnati a fondo ed ai quali va tutta la mia riconoscenza. Se qualcuno si è offeso per questa affermazione chiedo scusa, pur se altrettante scuse spetterebbero a chi ha lavorato seriamente per anni e si trova ad essere ingiustamente colpito da accuse formulate più da motivi politici che da altro. Il fatto che da un punto di vista di ‘immagine’ esteriore Campo Grande sia allo stesso punto è oggettivo, posso soltanto aggiungere ‘purtroppo’, ma sicuramente non è ‘uno scempio urbanistico di proporzioni inenarrabili‘. Le opere realizzate “devono” essere difese dall’incuria, ci sono tutti gli strumenti per farlo e spetta all’Amministrazione metterli in pratica. Come spetta all’Amministrazione il favorire e promuovere pubblici incontri tra le parti. Non era certo compito del tecnico indire riunioni tra i consorziati o tra membri del consorzio e i rappresentanti del Comune”.
Sempre a proposito di Campo Grande, “i rapporti tra progettista e consorziati a mia conoscenza sono stati sereni, sicuramente da parte mia, se i Consiglieri sono a conoscenza di situazioni diverse, resto a disposizione per ogni chiarimento, anche pubblico. Non ho mai parlato di soluzioni che avrebbero risolto la situazione, ma di proposte da valutare, tali proposte sono le stesse che nel 2012 comunicai al già Sindaco Ricci, basate su una concezione urbanistica a mio avviso corretta. Sarebbe stato interessante discuterne. È corretto affermare che questa è al momento l’unica Amministrazione che si è attivata per risolvere il problema, ma è doveroso aggiungere che nessun’altra poteva farlo, in quanto il piano è scaduto a novembre 2016. Spero sia anche l’ultima, ma ho qualche dubbio in proposito. Sono felice che il futuro di Petrignano sia in mano ai petrignanesi, non ho capito chi glielo volesse togliere. Questo – conclude Baglioni – spero possa essere il mio ultimo intervento, resto a disposizione di chiunque sia interessato ad approfondire in modo esclusivamente tecnico il problema, anche in pubbliche assemblee”.
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