Riceviamo e pubblichiamo da Luigi Bastianini, consigliere di maggioranza, un intervento sulla commissione edilizia, il cui ‘blocco’, segnalato dal già sindaco di Assisi Edo Romoli, ha portato alla risposta dell’assessore Alberto Capitanucci.
“Apprendiamo dalla stampa – scrive Bastianini – le sollecitazioni dell’ ex Sindaco Edo Romoli (membro del direttivo PD) e la risposta indiretta allo stesso dell’ Assessore Alberto Capitanucci in merito alla Commissione Edilizia. Nelle due note traspare un approccio differente, da un lato quello dell’ ex Sindaco in cui emerge la confusione amministrativa e politica che quell’organo sta creando, dall’altra parte una visione nuova di come dovrebbe essere interpretata la commissione stessa. Ora credo sia arrivato il momento, direi anche un po’ al limite del tempo, di mettere dei punti ben precisi”.
“Ad inizio legislatura abbiamo assistito ad uno spettacolo poco piacevole da parte di chi guidava la macchina amministrativa, rimescolando poi, strada facendo, il percorso per arrivare dove siamo oggi. Se analizziamo con coerenza e sguardo amministrativo possiamo dire che quanto accaduto inizialmente poco ha a che fare con il progetto messo in campo per i cittadini nella nostra campagna elettorale.
Perché? Due osservazioni – dice Bastianini a proposito della commissione edilizia – la prima, si è capito che le fusioni a freddo, fatte in passato da una sola mano, non riescono ad amalgamare quello che invece andrebbe coccolato e stimolato ogni giorno, mi riferisco alla nostra macchina amministrativa e ai dipendenti comunali specificatamente di quel settore. È sotto gli occhi di tutti che manca un giusto collante fra domanda e offerta e questo è quello che chiedono i cittadini e i vari tecnici che quotidianamente usufruiscono di questo servizio”.
“Secondo, il dato politico e l’esigenza di rinnovamento richiedono che la commissione edilizia stessa debba avere un presidente che abbia sposato il “progetto”, che sappia amalgamare l’ esigenza dei cittadini e abbia una conoscenza del territorio a 360 gradi; questo può essere affrontato da chi oggi ha lavorato ed è in Consiglio, perché valorizzare le proprie forze vuol dire credere nel progetto che si è messo in campo altrimenti siamo di nuovo nel limbo dell’ oscuro. Fra due anni si torna al voto, ciò che si attiverà oggi sarà una conseguenza per il domani”.
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