Fabrizio Leggio torna a bocciare la tassa di soggiorno e l’assenza di un piano marketing, ricordando tra l’altro “i risultati pessimi che questa giunta può presentare relativamente alle iniziative messe in campo nel 2017. Ai già conclamati flop (L’Umbria si rimette in moto ), alle iniziative programmate con estremo ritardo (Universo Assisi), continuano ad aggiungersi disastri”.
“Ultimo in ordine di tempo – elenca il consigliere comunale dei 5 Stelle – è arrivato il più volte sbandierato ‘Festival dei cammini’ per il quale il comune ha messo in campo la non risibile somma di 40mila euro, ai quali vanno aggiunti i 35mila euro della Regione”. Per Fabrizio Leggio, però, si è trattato di “Un evento che nessuno ha notato, il cui programma è uscito due giorni prima dell’inaugurazione, organizzato in maniera quanto meno discutibile. E cosi come accaduto in occasione della Fertility room, l’assessore prende le distanze e scarica sul consorzio organizzatore tutte le responsabilità. I successi sono i suoi (ammesso che mai ci saranno), i flop di tutti gli altri”.
“Aspetteremo impazienti le rendicontazioni – aggiunge Leggio – per capire come sono stati spesi questi 75mila euro di soldi pubblici che francamente non siamo riusciti a vedere, così come stiamo ancora aspettando la rendicontazione di universo assisi, chiesta da tempo agli uffici ma non ancora a disposizione. Nel frattempo il Natale si avvicina e non abbiamo sentito di una riunione organizzativa in proposito, il festival dei cori dovrebbe essere a novembre ma, anche in questo caso, niente programma e nessuna possibilità per gli operatori di tentare uno straccio di strategia di vendita. Insomma – conclude Fabrizio Leggio in vista del consiglio comunale di giovedì in cui dovrebbe essere approvata la tassa di soggiorno (approvazione che il consigliere definisce “scontata”) – questi i presupposti con cui Guarducci ci chiede ulteriori risorse attraverso l’istituzione di una nuova imposta, alla luce dei quali doversi fidare che in futuro le cose saranno fatte diversamente. Atto di fede che non siamo disposti a fare”.
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