Il gruppo Uniti per Assisi ha presentato Ordine del giorno relativo alla situazione dell’Aeroporto S. Francesco di Assisi e richiesta alla Regione dell’Umbria ed alla SASE di un intervento urgente per il suo rilancio. Nel suo ordine del giorno – qui l’integrale – il gruppo Uniti per Assisi chiede che “il Consiglio Comunale impegni la Giunta e gli Uffici Tecnici a farsi portavoce con la Regione Umbria e la S.A.S.E, al fine di intraprendere urgenti azioni per il rilancio dello scalo umbro definendo: un piano di marketing territoriale pluriennale il cui obiettivo principale è l’aumento dei flussi turistici in Umbria; un elenco di compagnie potenziali partner che abbiano capacità commerciale e che siano in grado di offrire ampie garanzie per il rispetto degli oneri derivanti dai contratti sottoscritti; risorse finanziarie da investire con tempi certi e modalità trasparenti, unitamente ad un piano di investimenti credibile e sostenibile; un insieme di soggetti esterni competenti con cui collaborare per gli obiettivi ai punti precedenti; Una ripresa dei contenuti dell’accordo firmato nel 2012 con la SASE per implementare
gli arrivi da “Turismo Religioso” nell’infrastruttura; costanti e dettagliati aggiornamenti sullo stato dell’iter intrapreso per realizzare i punti precedenti, tramite atti istituzionali ufficiali e/o comunicati sugli organi di stampa e mass media in genere”.
I Consiglieri Comunali Antonio Lunghi e Ivano Bocchini, , del Gruppo Uniti per Assisi, lo hanno presentato “considerato che il Comune di Assisi possiede il 2% delle Azioni della Società SASE e che ha sempre mantenuto gli impegni di aumento del capitale finanziario della Società; che il mantenimento di una infrastruttura viaria commerciale nella nostra Regione è condizione fondamentale per rilanciare il settore dell’accoglienza, motore dell’economia del nostro territorio; Che nel 2012 è stata siglata una convenzione tra il Comune di Assisi e la Sase per la creazione di voli charter per i collegamenti tra Assisi ad altre importanti mete del turismo religioso. Quattro le principali direttrici: Madrid-Santiago de Compostela (il primo volo verrà attivato per il 14 ottobre prossimo), Mostar-Medjugorjee, Tel Aviv-Terra Santa, Katowice e l’Est Europa; che il Comune di Assisi ha introdotto una imposta di soggiorno che tra i suoi obbiettivi ha quello di incrementare le opportunità offerte da questa infrastruttura e quindi ha la possibilità di generare risorse pluriennali per sostenere azioni commerciali mirate; che in altri Comuni (Bastia Umbra e Valfabbrica) è stato presentato un O.del G. per sostenere il dibattito intorno a questo tema centrale della nostra Regione”.
Uniti per Assisi ricorda tra l’altro non solo le ultime vicissitudini dell’aeroporto con voli cancellati e compagnie sparite, ma che “l’Umbria versa da anni in una situazione infrastrutturale critica, tanto da essere considerata una delle Regioni più isolate d’Italia; la nostra regione è stata bocciata dall’ISTAT. Negli ultimi 20 anni risulta infatti essere la seconda regione peggiore dopo la Valle d’Aosta negli per il PIL per abitante che e’ inferiore del 12,5% rispetto alla media nazionale, mentre nel 1995 era sotto solo dell’1%; lo scenario non migliora se si analizza il dato dei consumi pro-capite: nel periodo 2008-2013 sono diminuiti del 2,5%, posizionando l’Umbria nella classifica nazionale al penultimo posto davanti solo alla Calabria (che ha avuto un calo del 2,7%); nel periodo 2014-2017, in una fase in cui il resto d’Italia aggancia la ripresa economica, il dato umbro resta ancora negativo con una diminuzione dello 0,4%, il che con la nostra regione all’ultimo posto insieme alle Marche”. “Anche gli ultimi dati ISTAT sulla disoccupazione in Umbria – sottolineano tra l’altro i consiglieri di Uniti per Assisi – hanno segno negativo. Il numero di disoccupati in senso stretto in media d’anno è aumentato in un solo anno, dal 2016 al 2017, dell’11,4% (da 37mila 500 a 41mila 800, +4mila 300), quando a livello nazionale invece cala del 3,5% (- 105mila 500 disoccupati) e nel Centro del 3,7% (21mila). Il tasso di disoccupazione dell’Umbria sale dal 9,6% del 2016 al 10,5% del 2017. Negli ultimi 5 anni quasi 10.000 giovani sono stati costretti ad andare fuori regione o fuori dall’Italia perché non trovano lavoro; in un questo scenario, per giunta aggravato dagli ultimi eventi sismici, è vitale operare per la ripresa economica e turistica della nostra regione e considerare, a tale scopo, l’aeroporto San Francesco di Assisi una infrastruttura prioritaria”.
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