Una gran folla e tanti animali hanno assistito al gran finale del Piatto di Sant’Antonio Abate 2018, tradizione fortemente radicata nella cittadina della Porziuncola. Un omaggio al patrono degli animali che riporta alla seconda metà dell’Ottocento quando il Santo venne implorato durante di una moria di cavalli: quando l’epidemia cessò, venne organizzato un pranzo in favore della cittadinanza e soprattutto dei poveri come atto di ringraziamento a Sant’Antonio Abate e da allora la storia non si è più interrotta.
La giornata clou del Piatto di Sant’Antonio Abate 2018 è stata aperta dall’ingresso in Basilica di circa duecento priori, quelli di oggi (i ‘serventi’, Massimo Vaccai, Massimo Falcinelli, Fabio Calzoni, Fabio Sisti, Michele Casagrande Proietti, Costanzo Di Biccari, Pasquale Puopolo, Diego Ceccarelli, Luciano Sorbelli, Corrado Cannelli, Andrea Giammaria e Marsel Golemi), di ieri (tutti coloro che hanno svolto il servizio nel corso degli anni) e di domani (gli ‘entranti’, Alessio Abbati, Fabrizio Bistocchi, Alessio Castellani, Eros Famiani, Francesco Lanari, Hernan Diego Mendez, Elia Moccaldo, Giulio Passerini, Pietro Ronca, Paolo Sorbelli, Luigi Tardioli e Pietro Tosti). Poi la messa, la processione per le vie della cittadina della statua di Sant’Antonio Abate, con la partecipazione del Gonfalone e delle chiarine del Comune di Assisi, delle autorità, della fanfara a cavallo della Polizia di Stato, dei reparti cinofili della forze dell’ordine, la benedizione degli animali e del pane benedetto poi distribuito ai fedeli che hanno concluso il programma religioso.
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Nei ristoranti della zona è stato consumato il ‘Piatto’, venduto a prezzo politico (ai priori spetta l’integrazione) il cui contenuto è stabilito dal codice del piatto: rigatoni al ragù, 4 salsicce, 2 polpette con pinoli, 2 fette di carne di manzo, 2 mele e vino. Nel pomeriggio al Lyrick spettacolo degli alunni della scuola primaria “Patrono d’Italia” , in serata ancora `piatto’ nei ristoranti e festa in Taverna.
Foto © Mauro Berti
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