(Stefano Berti) Tanto rumore per nulla, tutto svanito in una bolla di sapone e passato in un batter di ciglia. Sono già un ricordo le arrabbiature nel primo consiglio comunale con tanto di uscita plateale senza ritorno, e pace apparentemente fatta dopo un paio di comunicati stampa al miele. Dolci parole, feste, festicciole e strette di mano, si torna a un’apparente unità. Assisi si ritrova così con una giunta di centrosinistra come non se ne vedeva una da oltre 30 anni, con la presidente del consiglio Donatella Casciarri tanto criticata saldamente al suo posto più di prima, e con il civismo (civismo?!) tanto sbandierato all’angolo.
Così avevano deciso gli elettori? No, assolutamente. Ed è così che il Pd prende le redini della città pur essendo arrivato secondo con le civiche del sindaco Stefania Proietti accantonate nonostante il pieno di consensi e in giro, in tanti, già mugugnano. Anche perché a dire il vero la festa dovrebbe essere finita ma invece si continua a festeggiare, e che cosa si festeggia, a questo punto, non si sa. Sono ormai più di 15 giorni che la giunta (c’è la giunta?) non comunica e non organizza, con il copione che resta lo stesso: sindaco in prima linea, presente ovunque, e tutti gli altri, dopo la litigata prima e la pace fatta poi, assenti ingiustificati. C’è un Natale alle porte da organizzare, strade e parchi da sistemare e monitorare, traffico da gestire e una città da far ripartire. E invece… niente.
E il polverone è già un ricordo, e pazienza se ci sono errori di gestione politica da dilettanti, promesse civiche già non mantenute, anzi totalmente sorpassate dalla politica. Con il Pd unico vero vincitore della partita, abituato da anni ad ottenere più di quel che merita un po’ ovunque, alla guida di – per ricordare una nota citazione del 2016 – “un pullman” che non sembra essere solo passato, ma riempito dopo molte fermate.
E Assisi? Il tempo del ‘divertimento’ trascorso a litigare è già finito. Si dovrebbe indirizzarla e governarla, e non si sta facendo. E se il sindaco ha deciso di lasciare il ‘boccino’ in mano a liste e partiti per risolvere le ‘beghe’ (e spunta addirittura l’ipotesi che la maggioranza prenda tutte le presidenze delle commissioni, quando per prassi e galateo, una di solito viene lasciata alla minoranza), il civismo sembra sparito e la politica sembra farla da padrone, da segnalare un’opposizione silente, neanche un comunicato per rivendicare la spaccatura della maggioranza avvenuta anche per l’aiutino delle minoranze nell’elezione di Donatella Casciarri. Attendiamo di capire cosa si vorrà fare. In attesa del rimpasto che se ci sarà non sarà adesso. Ma da fare, per Assisi, c’è molto bisogno.
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