(Stefano Berti) Giorgia Meloni stravince le elezioni Politiche 2022, la coalizione di centrodestra crea un vero e proprio terremoto politico con la netta affermazione al voto del 25 settembre. Complice anche l’assenza di un centrosinistra o di una sinistra a tratti priva di idee e convinzioni e forse con troppi leader, adesso a governare l’Italia sarà chiamato chi ha ottenuto largo consenso. Social “impazziti”, opinione pubblica alla ribalta, persino una nota Ansa sulla questione della citazione erroneamente attribuita dalla leader di FdI a San Francesco d’Assisi.
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Fatto sta, che l’esito delle elezioni politiche 2022 sta creando notevoli scombussolamenti politici in Regioni e Comuni: tra promossi al Parlamento e richieste di rimpasto anche in Umbria è probabile che a livello nazionale e non solo salteranno diverse “teste”. Anche l’amministrazione dell’Umbria potrebbe subire variazioni ma occorre chiedersi come cambieranno gli equilibri tra Fdi e Lega, non più primo partito d’Italia. Proprio in Regione potrebbero aprirsi scenari favorevoli per altri politici assisani da tempo “in fila” che, spinti dal risultato nazionale, farebbero parte del rimpasto di giunta o quantomeno aspirerebbero a un posto negli scranni di Palazzo Cesaroni.
E Assisi? Sicuramente ci sono personaggi che non dormono sogni tranquilli ma altri, la cui poltrona sembrava “traballare”, proprio nei risultati del voto nazionale hanno trovato un’ancora di salvezza. Certo è impossibile paragonare i risultati delle elezioni politiche con le amministrative, viste le numerose liste civiche che nel caso di Assisi hanno ampiamente spostato l’esito del voto comunale, ma il dato uscito dal nazionale è un dato importante per comprendere i cambiamenti politici del territorio. Rimane da capire perché, se è vero che a livello locale si votano le persone e non le idee e dovrebbe essere più facile trainare il proprio partito, molti partiti siano andati meglio alle comunali che non alle politiche, segno che forse – a destra come a sinistra, visto che nel 2026 entrambi i partiti avranno candidati primi cittadini che non sono mai stati sindaci – pensare bene le squadre per le amministrative è fondamentale.
Nella maggioranza di governo il vincitore delle elezioni politiche 2022 sembrerebbe avere un nome e un cognome: Fabrizio Leggio. L’assessore al turismo – che voci di corridoio hanno più volte definito “poco apprezzato” e “in bilico” in vista di una possibile verifica di maggioranza che sembrerebbe stata richiesta del PD e sottoscritta (a quanto pare) dai civici “dissidenti” a marchio Proietti – risulta vincente grazie agli ottimi dati del Movimento 5 Stelle. Nel comune di Assisi, infatti, il partito di Giuseppe Conte ha ottenuto 1678 e 1663 voti, rispettivamente alla Camera e al Senato, a fronte dei 532 presi alle elezioni amministrative del 2021 e dei 3.982 voti delle politiche del 2018. Ora il posto di Leggio (intento a sbandierare via social la percentuale ottenuta anche nel territorio, certo potrebbe essere l’occasione per capire come mai le comunali non siano state scintillanti nonostante Conte – insieme a Salvini – fosse di fatto l’unico leader nazionale arrivato ad Assisi) è più saldo che mai e resta adesso solo da attendere le prossime mosse del sindaco.
Si mantiene stabile il Partito Democratico che tra Camera e Senato ottiene 2362 e 2442 voti, mentre alle amministrative il Pd assisiate aveva raggiunto quota 2548, apparentemente frutto di uno zoccolo duro che vota a prescindere dalle persone. Assisi Domani e Assisi Civica avevano contribuito al successo della prima cittadina, rispettivamente con 2.389 e 894 voti.
Sul fronte centrodestra appare chiaro come la destra assisiate non sia (e non sia stata, in riferimento alle amministrative 2021) all’altezza del nazionale. Alle politiche il centrodestra ha raccolto 7.345 voti (alle comunali le liste in sostegno di Cosimetti si erano fermate a 6.251, di cui 1.196 andati alla lista del candidato sindaco Assisi Insieme).
L’exploit del centrodestra è in buona parte di Fratelli d’Italia che ottiene 4726 e 4644 voti, tra Camera e Senato, che alle amministrative aveva raccolto 1591 consensi. Forza Italia si conferma con 1114 e 1164 voti a fronte dei 905 delle amministrative. La Lega arranca e perde consensi sia nel nazionale che nel comune. Sono 1202 e 1217 i voti ottenuti alle politiche, mentre alle amministrative del 2021 il partito di Salvini aveva ottenuto 1.632 voti. Alle elezioni politiche del 2018, i partiti di centrodestra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia avevano conquistato nel comune di Assisi rispettivamente 3.661, 2.260 e 810 voti alla Camera.
Con leader all’altezza (politicamente più esperti, ndr), la coalizione di centrodestra – forte del consenso nazionale – avrebbe lasciato a casa Proietti & co? Questo è tutto da dimostrare, certamente. Fatto sta, che con candidati di spessore (anche nelle liste) il risultato sarebbe stato meno amaro. E c’è già chi nel centrodestra sostiene che occorre già lavorare per l’alternativa al sindaco di Assisi – che non potrà essere rieletta – e non attendere l’ultimo momento per individuare candidati non conosciuti e con poca esperienza politica. “Dal Nazionale ci insegnano che occorre lavorare sodo, la Meloni partiva del 4%” – affermano alcuni. L’esito delle elezioni politiche non ha fatto altro che aprire il divario tra la destra nazionale e quella territoriale e, a distanza di un anno, per questa parte politica di Assisi, occorre ancora rimuginare sugli errori commessi in termini di scelte, di idee e di comunicazione.
Dall’altro lato, invece, c’è Stefania Proietti completamente silente rispetto alla campagna elettorale nazionale e ai risultati delle politiche 2022. Il sindaco di Assisi, che ha continuato nelle visite ai partiti con tanto di foto ad ogni incontro, non ha minimamente spostato gli equilibri – non provandoci nemmeno – verso i partiti che da due mandati la sostengono. Troppo concentrata a sedare i malumori del suo gruppo civico che – si sa – ormai da molto tempo (oggi ancora di più) vorrebbe un rimpasto in giunta… La “palla” più che mai ora è in mano a lei, una donna al comando – in questo caso della città Serafica – che nonostante non abbia più il carico delle tante deleghe per le quali in passato veniva “rimproverata”, ha il compito (in attesa di capire quale sarà il proprio futuro politico in vista di una candidatura alle prossime elezioni regionali) perlomeno di “svegliare” la sua amministrazione dal lungo letargo nella quale sembra essere caduta ormai da troppo tempo (“rimpastata” o non).
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