Rino Freddii torna all’attacco sui sampietrini della piazza di Petrignano, e dopo le spiegazioni della maggioranza, chiede tra l’altro di sapere quanti sono e a quando si riferiscono “gli spiacevoli episodi” ricordati nel comunicato; quanti sono i camion che, nonostante il divieto di accesso, transitano giornalmente in Piazza S. Pietro; chi è il tecnico comunale che, dopo 10 anni, denuncia la non idoneità dei sampietrini per il traffico di Petrignano; chi ha portato avanti il nuovo progetto, chi ne ha sollecitato la realizzazione e chi lo ha messo in atto; se lo smantellamento dei sampietrini e dello strato sottostante ha evidenziato particolari deficienze costruttive da addebitare al progettista, alla ditta esecutrice o al direttore dei lavori di 10 anni fa; e se esiste una relazione di chicchessia con la quale vengano denunciate eventuali responsabilità”.
Per Freddii, le risposte “aiuteranno a capire meglio l’intera vicenda dei sampietrini della piazza di Petrignano, anche se oramai – sostiene l’ex consigliere – il danno è fatto e per i prossimi decenni (ri)avremo una piazza con le buche sull’asfalto (come in passato), invece che alcuni sampietrini fuori posto ed inoltre, poiché i nuovi lavori hanno richiesto sicuramente una cifra consistente (sarebbe interessante sapere quanto), ci dovremo tenere, ancora chissà per quanto tempo, le strade provinciali che attraversano il paese così come sono, un colabrodo”.
Freddii nega inoltre di essere tra quelli che “ora stanno inspiegabilmente piangendo la dipartita dei famosi sampietrini della piazza di petrignano di Petrignano e che in passato avrebbero invece stimolato l’intervento” e spiega che “poiché non si è a conoscenza di nessuna relazione che affermi il contrario, la condizione di Piazza S. Pietro non era così compromessa da giustificare lo smantellamento del porfido; pertanto, a mio modestissimo parere, era sufficiente un’ordinaria manutenzione su pochissimi metri quadrati per avere un luogo esteticamente gradevole e più che adeguato al non certo metropolitano traffico locale. Con i soldi così risparmiati la Provincia poteva, e doveva, intervenire sulle altre infrastrutture di sua competenza (sempre a Petrignano) che necessitano di interventi urgenti, più volte sollecitati dal Consiglio Comunale di Assisi”.
L’ex consigliere, inoltre, non crede “che l’asfalto garantisca, più di altri materiali, la sicurezza della rotonda, ma al contrario ritiene che con la nuova soluzione venga meno quell’impatto visivo che portava gli automobilisti a rallentare. A proposito di sicurezza – conclude Freddii – sarebbe opportuno invece che qualcuno segnalasse il pericolo che realmente corrono i pedoni e i veicoli che attraversano il ponte di Petrignano e sollecitasse, con la dovuta energia, la Provincia a riposizionare la ringhiera abbattuta da un’auto oltre un mese fa. Concludo informando i cittadini petrignanesi che i lavori sul ponte, quelli relativi al centro storico e, aggiungo io, quelli iniziati al cimitero (riqualificazione dei vialetti laterali di accesso alla Chiesa), non sono iniziative dell’attuale maggioranza, come ingannevolmente si lascia intendere nel comunicato sopra citato, ma un’eredità lasciata dalla precedente amministrazione”.
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