AssisiNews riceve e pubblica un appello di alcune aziende artigiane di Assisi, che segnalano un silenzio assordante su tutele e futuro.
“Siamo un piccolo gruppo di aziende artigiane operanti nel territorio di Assisi che unisce le proprie forze per sollevare problematiche che potrebbero portaci severamente in difficoltà, più di quanto già lo siamo. Abbiamo letto nei giorni scorsi e continuiamo a leggere in questi giorni di situazioni di difficoltà in cui versano i tanti commercianti della zona e di proposte per far ripartire il commercio locale strettamente legato ad una ripartenza dell’intero comparto turistico. Oltre a quello commerciale però, ai cui operatori siamo fortemente vicini in segno di solidarietà, c’è un intero settore artigiano in difficoltà.
Un settore per il quale sono importanti sia il traino del turismo che l’economia locale, regionale e nazionale in genere. Ad oggi molti dei nostri impiegati sono in cassa integrazione senza alcuna certezza. Il fondo di solidarietà introdotto con uno specifico intervento di sostegno al reddito connesso alle sospensioni delle attività aziendali determinate dall’emergenza Covid 19, FSBA, sembra non avere più liquidità al momento e l’Ente Bilaterale Regionale Umbria EBRAU non sta erogando, al momento, quella che in sintesi è chiamata appunto cassa integrazione. Cosa stanno facendo la politica regionale e locale per far si che le nostre problematiche non passino sotto silenzio? Chi ci informa sulle tempistiche di erogazione? Quando una risposta concreta? Cosa ci dobbiamo attendere per l’immediato futuro?
Un silenzio agghiacciante con intere famiglie in difficoltà e mesi a venire che si prospettano durissimi. Pretendiamo delle risposte immediate perché c’è un rischio altissimo che in molti anche nel nostro territorio perdano il lavoro. C’è un anno da portare a termine con un calo di fatturato che ha toccato seriamente le nostre realtà artigiane, perché in primis l’obiettivo, intanto, è arrivare a dicembre e poi si vedrà. Non bastano né sono bastati fin qui i sostentamenti del governo nazionale. Qualcuno svegli le coscienze e la Regione ci tuteli facendo in modo che i fondi vengano sbloccati per i pagamenti dei dipendenti fermi ormai da più di due mesi e che al momento si sono visti recapitare soltanto il mese di marzo in busta da cassaintegrati. Il rischio è altissimo, non possiamo permetterci ulteriori passi falsi. Il tempo delle parole è finito, servono i fatti concreti: così – conclude la nota di alcune aziende artigiane del territorio assisiate – si muore”.
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