La Lega Assisi interviene su Tosap e Tari nel Comune di Assisi, ma anche sull’esclusione di Assisi dall’elenco delle città d’arte destinatarie di contributi statali.
“Ci giungono da più parti – si legge in una nota a proposito di Tosap e Tari – richieste di aiuto da parte delle Attività Commerciali e artigianali che in questi mesi hanno sofferto drammatiche riduzioni di fatturato a causa, prima della chiusura dovuta alla pandemia e poi dei lunghi mesi in cui i turisti hanno disertato la nostra Città. In particolare vogliamo porre l’accento su tutte quelle attività, caratteristiche del nostro Comune, che svolgono il loro lavoro occupando il suolo Pubblico e che quindi sono tenute al pagamento della T.O.S.A.P.. Bene fece la Giunta, con l’accordo anche della minoranza, a decidere il 30 marzo 2020 di posticipare tale tributo al 31 ottobre 2020, il problema però è stato solamente spostato in avanti nel tempo ed ora tali attività sono tenute al pagamento integrale delle somme”.
“Ci rendiamo benissimo conto – continua la nota della Lega su Tosap e Tari – che le casse Comunali, anche a causa di scellerati sperperi passati, vedi Universo Assisi, e ad anticipi di cassa dovuti alla necessità di integrare gli scarsi contributi governativi sui ‘buoni pasto’ per le persone più bisognose, siano in difficoltà, ma ci rendiamo altresì conto che il primo dovere di una Amministrazione Comunale è quello di venire incontro alle persone che in questi anni hanno contribuito al benessere della Nostra Città, chiediamo pertanto come Lega di Assisi al Sindaco e alla Giunta tutta di come minimo posticipare e rateaizzare gli importi della T.O.S.A.P e nei casi in cui sia dimostrato un calo significativo del fatturato la totale esenzione.
“Altro argomento assai importante riguarda la TARI, (Tassa sui Rifiuti), che il Comune ha recentemente ridotto del 14% alle utenze NON domestiche che sono state costrette a sospendere le attività durante il Lockdown, bene ma non benissimo, ci saremmo aspettati decisamente più coraggio da parte di questa Amministrazione visto che in altri Comuni, amministrati guarda caso dalla Lega come Umbertide, la riduzione di tale tassa per le Attività è stata del 45%. ‘Per motivi puramente contabili e non certo per volontà dell’Amministrazione’ si è giustificata il Sindaco rispondendo alle opposizioni che chiedevano come minimo una riduzione del 30%“.
“Come detto in precedenza, possiamo capire le “’difficoltà’ economiche in cui versa il Nostro Comune, ci chiediamo però come mai invece un Comune come Umbertide (Amministrato dalla Lega) si possa “permettere” di investire nella riduzione della Tari la cifra considerevole di 1.200.000€. Visione a lungo termine e soprattutto gestione oculata degli investimenti – conclude la nota – sono secondo noi le motivazioni principali di tale differenza, non vorremmo infatti che dietro i ‘motivi contabili’ si celi l’impossibilità di più cospicui investimenti a causa di ‘non idonee’ scelte amministrative e come dicevamo in precedenza, in iniziative passate che non hanno portato nessun giovamento alla Nostra Città ma solo spese”.
E il consigliere regionale Stefano Pastorelli interviene anche sull’esclusione di Assisi dall’elenco delle città d’arte destinatarie di contributi statali per lo stop imposto dal Covid. “Che quella di Conte e Di Maio ad Assisi fosse una passerella politica se ne erano accorti un po’ tutti, ma la conferma è arrivata il giorno dopo, quando il Governo ha confermato l’esclusione di Assisi dal fondo di 500 milioni di euro destinato alle città d’arte ad alta vocazione turistica, lasciando a bocca asciutta i piccoli commercianti del centri storico piegati dalla crisi post covid”, scrive Pastorelli.
“Ancora una volta PD e 5 Stelle penalizzano la regione Umbria, bocciando gli emendamenti dei parlamentari Lega al decreto Agosto, presentati per porre rimedio a quella che è subito apparsa come una vera e propria ingiustizia. Non c’è altro termine per definire la scelta di escludere una città come Assisi, con una vocazione turistica in grado di richiamare visitatori da tutto il mondo, dai finanziamenti previsti per sostenere le attività commerciali presenti nei centri storici. Una decisione vergognosa che rende ancora più ridicola la passerella del premier Conte ad Assisi. Che senso ha venire nella città di San Francesco, esaltarne il messaggio universale, se poi alle parole non seguono i fatti concreti? Ci preme sottolineare lo scarso peso politico e l’inconsistenza del sindaco di Assisi, Stefania Proietti – conclude Pastorelli – a cui il Governo nazionale, sostenuto dagli stessi partiti che compongono la sua maggioranza, non ha riservato nemmeno le briciole”.
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